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Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Rischio terrorismo. Viaggiava con documenti falsi, arrestato resta in carcere

Era stato arrestato nel giorno di San Silvestro. Nonostante l'evidenza dei fatti, continuava a celare la sua vera identità, atteggiamento che ha spinto il giudice a ordinarne la carcerazione

Solo il giorno prima la Polaria aveva eseguito un arresto simile. Il 30 dicembre 2016 un cittadino albanese aveva esibito dei documenti greci falsi per andare a Londra. Gli agenti all'aeroporto Catullo lo hanno scoperto e il suo caso è stato giudicato per direttissima dal Tribunale di Verona: condanna a 1 anno e 6 mesi di reclusione. Stessa sorte per un'altro cittadino albanese che il 31 dicembre 2016, sempre all'aeroporto di Verona-Villafranca mostra dei documenti bulgari. Anche lui viene scoperto e accusato di possesso e fabbricazione di documenti di identificazione falsi. Un reato che non prevede pene per cui scatti immediatamente la carcerazione. 

Quest'ultimo caso però è diverso e a spiegarlo è la giornalista Laura Tedesco sulle pagine del Corriere. È diverso perché il giudice veronese questa volta, nel convalidare l'arresto, ha imposto la carcerazione per l'arrestato. Una scelta motivata dal rischio terroristico internazionale. Insomma la paura di attentati e il bisogno di stringere le maglie della sicurezza rendono il circolare con documenti falsi un reato grave, perché è grazie alle false identità che i terroristi possono viaggiare in Italia e in Europa.

Una scelta, quella del giudice del tribunale scaligero, motivata anche dal fatto che l'arrestato continuava a negare il reato nonostante l'evidenza dei fatti e rifiutava di fornire la sua vera identità.

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