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Cronaca Centro storico / Piazza dei Signori

Rischio attentati a Verona, Tosi preoccupato per l'Arena, la Fiera e i mercatini di Natale

I controlli antiterrorismo a Verona sono aumentati, ma per il sindaco ci sono degli obiettivi più sensibili di altri perchè attirano in città migliaia di persone

Dopo gli attentati terroristici che hanno colpito Parigi venerdì 13 novembre, i controlli di sicurezza a Verona sono stati potenziati. Nonostante ciò, il sindaco Flavio Tosi si dice preoccupato per quelli che possono essere considerati gli obiettivi sensibili di Verona, la quale, seppur non grande, è una delle città più visitate dai turisti in Italia.

Su L'Arena, le parole del sindaco sulla questione sicurezza: "Ho già parlato con il questore e mi ha assicurato che il livello dei controlli ad aeroporto, stazione, stadio sono aumentati, ma resta il problema di fondo che in quei cosiddetti siti sensibili, in generale, il potenziale livello della sicurezza dev’essere sempre più elevato, perché da lì si può entrare e uscire con assoluta facilità. Sono stato in Cina, a Pechino, in piazza Tienanmen, inaccessibile senza prima essere passati con il metal detector. Quindi, almeno fino a quando esisterà l’Isis, bisognerà potenziare i controlli, altrimenti il rischio è altissimo. La Provincia ha finanziato qualche anno fa delle telecamere poste alle uscite delle autostrade, ma non sono ancora in rete con il portale della questura e delle forze dell’ordine. Quanto alla Fiera, credo sia ulteriormente controllabile con facilità. Per l’Arena invece penseremo a qualcosa per aumentare la sicurezza. Dove sono i maggiori controlli annunciati dal Viminale su treni e metropolitane? Striscia la Notizia, come sempre abile a mettere in evi- denza le magagne e le storture del nostro Paese, ha dimostrato ancora una volta quanto sia semplice entrare e uscire dalle nostre stazioni ferroviarie e da quelle della metropolitana: nel primo caso, con un finto biglietto elettronico, superare i ”controlli“ ai tornelli pare un gioco da ragazzi, anche in stazioni importanti e potenzialmente strategiche per i terroristi, come Roma o Milano. È sufficiente scrivere sul telefonino, di proprio pugno, una finta prenotazione del treno e si ha accesso ai convogli. A bordo dei quali, peraltro, e chi viaggia tutti i giorni non può non averlo notato, non si nota questo gran spiegamento di forze dell’ordine. E cosa dire degli accessi alle metropolitane? Se è vero, e si vede a occhio nudo, che in quelli più affollati i controlli sono stati intensificati, è altrettanto vero che in altri non c’è neppure un addetto alla sicurezza. E allora che senso ha impiegare uomini e mezzi in pieno centro storico e lasciare sguarnite le stazioni periferiche?".

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