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Cronaca Piazza Brà

Riparte "Una vita da social". La campagna della Polizia di Stato sarà a Verona il 13 maggio

Sensibilizzare studenti, insegnati e genitori sui rischi e pericoli della Rete. Questo è l'obiettivo dell'iniziativa che con un truck allestito da aula didattica, girerà tutta l'Italia

È ripartita da piazza del Quirinale a Roma la più importante e imponente campagna educativa itinerante realizzata dalla Polizia di Stato, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza, sulla sensibilizzazione e prevenzione dei rischi e pericoli della Rete. Un progetto al passo con i tempi delle nuove generazioni che nel corso della 1^ edizione dello scorso anno ha raccolto un grande consenso: gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni hanno incontrato circa 100.000 studenti nelle piazze e 400.000 nelle scuole, 15.000 genitori, 8.000 insegnanti per un totale di 1.800 Istituti scolastici, 9.000 km percorsi e 42 città raggiunte sul territorio e una pagina facebook con oltre 400.000 visualizzazioni settimanali sui temi della sicurezza online. Ancora una volta Aziende come Facebook, Italiaonline, con i portali Libero.it e Virgilio.it, Fastweb, FireEye, Google, H3G, Microsoft, Telecom Italia, Twitter, Norton by Symantec, Skuola.net, Vodafone, Wind, Youtube, Scania, Continental, ItalWork Consorzio e RDS 100% Grandi Successi, radio ufficiale dell'evento, insieme alla Polizia di Stato per un solo grande obiettivo: "fare in modo che i gravissimi episodi di cronaca culminati con il suicidio di alcuni adolescenti ed il dilagante fenomeno del cyberbullismo e di tutte le varie forme di prevaricazione connesse ad un uso distorto delle tecnologie, non avvengano più”.
Le tappe della campagna itinerante: da Roma a Milano passando per Grosseto, Siena, Firenze, Livorno, Pisa, Massa Carrara, La Spezia, Genova, Albissola, Savona, Imperia, Sanremo, Cuneo, Aosta, Novara, Varese, Alessandria, Orvieto, Viterbo, Spoleto, Macerata, Ascoli Piceno, Giulianova, Pescara, Isernia, Castel Volturno, Benevento, Avellino, Foggia, Monte Sant’Angelo, Lecce, Brindisi, Matera, Catanzaro, Messina, Siracusa, Agrigento, Trapani, Oristano, Nuoro, Sassari, Parma, Brescia e mercoledì 13 maggio p.v. Verona, in pazza Bra. Da Verona, poi, l’iniziativa interesserà le città di Rovereto, Bassano del Grappa, Pordenone, Longarone, Udine, Ferrara, Bologna, Frosinone e Latina. Gli operatori della Polizia Postale e delle Comunicazioni e delle aziende, incontreranno studenti, genitori e insegnanti sui temi della sicurezza.
Attraverso un truck di 18 metri allestito con un’aula didattica multimediale con postazioni internet, il 13 maggio 2015, dalle 09.30 alle 15.00 saranno presenti a Verona, nello splendido scenario di Piazza Brà, svolgeranno incontri, con un linguaggio semplice ma esplicito adatto a tutte le fasce di età, con studenti, genitori, insegnanti e società civile, sull’utilizzo sicuro, consapevole, responsabile e critico della rete internet. E testimonial della tappa veronese della campagna, che mercoledì prossimo si unirà alla Polizia di Stato nel veicolare il messaggio istituzionale di legalità ci sarà il gruppo musicale dei Sonhora.
Inoltre, tra le novità, non poteva mancare la pagina facebook “Una vita da social” dove verranno postate le attività e le impressioni dei giovani internauti durante tutte le tappe del Truck. Secondo una ricerca di Skuola.net, realizzata per la Polizia di Stato, su un campione di circa 10.000 studenti di scuole medie e superiori, solo 1 studente su 5 afferma che i social hanno un ruolo marginale nelle relazioni sociali. I social network infatti sono ormai diventati uno strumento di comunicazione del tutto integrato nella quotidianità dei teenager. Tra i motivi principali che spingono i ragazzi all’uso dei social, ci sono infatti il desiderio di informarsi sia sulle notizie (59%) che su quanto accade ai propri amici e conoscenti (51%) ma anche sostituire per ragioni di risparmio economico telefonate ed e sms (44%). Quasi l’85% degli studenti appartiene ad un gruppo classe su WhatsApp che per la maggior parte di loro costituisce uno strumento equivalente al tradizionale gruppo di studio. Così non stupisce che 9 ragazzi su 10 abbiano uno smartphone con accesso internet in mobilità. Tra questi oltre il 60% accede ai social mentre si trova a scuola e quasi la metà di loro anche in presenza di un docente. Preoccupa in maniera più forte il fenomeno del cyberbullismo: circa 2 ragazzi su 3 ritengono che fenomeni di questo tipo siano in aumento. Infatti la metà di loro ha avuto esperienza diretta o indiretta di fenomeni di questo tipo. Per questo motivo 4 su 5 accoglierebbero con favore incontri con esperti per formare gli studenti all'uso dei social.

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