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Cronaca

Smaltimento rifiuti: la Provincia dice addio alle discariche

Gli indifferenziati dovranno essere per forza distrutti in un termovalorizzatore, nonostante il blocco imposto al progetto di Ca' del Bue. Il lamento del vice presidente Fabio Venturi

Nuove norme in fatto di discariche e smaltimenti di rifiuti per Verona. Continua infatti la lotta della provincia scaligera che mantiene sempre in primo piano la questione di inceneritori, discariche e scarti industriali. Solo ieri, infatti, la Valpolicella regolarizzava i refluvi delle aziende, oggi arriva invece una nuova notizia.

UNICA VIA - I rifiuti indifferenziati potranno essere smaltiti solo attraverso i termovalorizzatori e non potranno più essere conferiti in discarica. Il divieto, ha spiegato l'assessore all'ambiente della Provincia, Fabio Venturi, nasce da un errore commesso a Roma: "Il parlamento ma il governo in particolare non hanno incluso a fine anno una proroga che andava avanti dal 2006, pertanto il secco non può più andare in discarica ma solo termovalorizzato. Dato che i termovalorizzatori sono pochi e alcune regioni ne sono del tutto sprovvisti, i rifiuti dovranno essere smaltiti nella maggiorparte dei casi in altre province o addirittura all'estero con costi evidentemente più alti a carico dei cittadini". Ed è particolare la situazione di Verona, dove la raccolta differenziata supera il 50% ma il secco prodotto al giorno è di circa 400 tonnellate e dove il progetto del nuovo termovalorizzatore di Cà del Bue si è fermato in Regione.

COSTI E PROBLEMI -  "Siamo al paradosso" continua Venturi. "Perchè Roma ci dice che non possiamo più usare le discariche ma dall'altra parte non ci fanno fare il termovalorizzatore. Abbiamo evitato l'emergenza, voglio dirlo, perchè siamo stati tra i primi a muoverci e ad evitare che i rifiuti rimanessero in strada. Ma purtroppo i costi superiori dello smaltimento saranno a carico dei cittadini e abbiamo un problema enorme a Legnago dove la discarica di Torretta a oggi è chiusa e se non cambia la normativa non riaprirà ed è in piena bonifica ambientale. Un progetto da 6 milioni di euro che si reggeva proprio sul conferimento rifiuti. Un problema che ora va a pesare in gran parte sul comune di Legnago che non lasceremo solo a gestire questa emergenza".

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