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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Velo Veronese / Piazza Vittoria

Emittenti locali, il Tar del Lazio si pronuncia in modo sfavorevole al Consorzio Reti Nordest

Nel mirino in particolare gli impianti di Velo Veronese e Monte Madonna

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso sulla questione del "Canale 58" presentato dal Consorzio Reti Nordest, comprendente anche diversi emittenti venete quali Tva Vicenza e Telenuovo, oltre a numerose radio. Le stesse emittenti che già nei mesi scorsi avevano avuto l'ordine di spegnere gli impianti.

Secondo la ricostruzione dei fatti fornita quest'oggi sulle colonne del Corriere del Veneto da Andrea Priante, la querelle risalirebbe alla Legge di Stabilità del 2015. Sulla scorta dello spegnimento di 76 frequenze che, stando alla denuncia di Stati confinanti, avrebbero comportato interferenze, l'Agcom avviò il procedimento per l'assegnazione delle frequenze dedicate a emittenti non nazionali.

Nel 2016 il Consorzio Reti Nordest vinse il bando per il "Canale 58", ma l'anno successivo i tecnici del Ministero per lo Sviluppo Economico notarono delle presunte scorrettezze sia per quanto riguarda i tempi di attivazione, sia anche per la potenza del segnale e le conseguenti interferenze che le trasmissioni avrebbero prodotto. Nel mirino finirono in particolare gli impianti di Velo Veronese e Monte Madonna. Nel marzo del 2018 il Mise ha avviato il procedimento di revoca e dal mese di giugno ha ordinato lo spegnimento degli impianti del Canale 58 in Veneto.

A questo punto il Consorzio Reti Nordest ha deciso di tutelarsi avviando un ricorso presso il Tar di Roma contro le decisioni del Mise, chiedendo in particolare una sospensiva. Si arriva dunque all'oggi, con la sentenza dei giudici del Tribunale amministrativo che hanno però fornito un parere contrario alla richiesta, rilevando come «sembra emergere che il Consorzio ricorrente abbia violato gli impegni, specificamente assunti nella domanda di partecipazione alla gara per l'assegnazione della frequenza 58 UHF, relativi alle modalità e alla tempistica di attivazione della rete»; inoltre, «abbia configurato gli impianti di Monte Madonna e Velo Veronese con caratteristiche tecniche difformi da quelle autorizzate [...]».

Interpellato dal Corriere del Veneto, Claudio Cegalin, presidente del Consorzio Reti Nordest che ora ricorrerà al Consiglio di Stato, ha comunque ribadito la propria convinzione di «aver agito correttamente», specificando inoltre di essere certo che le trasmissioni proseguiranno e che le emittenti del gruppo continueranno ad esistere.

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