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Cronaca San Zeno / Viale Cristoforo Colombo

Riciclaggio di denaro frutto di frode informatica, coinvolta società veronese

L'operazione ha portato all'arresto di due uomini ed è la prosecuzione di un'indagine a cui hanno collaborato i poliziotti ed i finanzieri della provincia di Trento

La collaborazione tra poliziotti e finanzieri della provincia di Trento ha portato all'arresto di due uomini, tra l'Emilia-Romagna e la Germania, in quanto complici di una banda di criminali informatici specializzati nell'hackeraggio di e-mail aziendali. La banda era già stata scoperta nell'ottobre scorso attraverso la cosiddetta Operazione Matrioska. L'arresto di questi due complici si aggiunge ai sette arresti già effettuati, mentre gli indagati sono quattordici. I reati ipotizzati sono frode informatica aggravata e riciclaggio transnazionale.

Come riportato da TrentoToday, i due arresti operati in questo inizio di mese di marzo coinvolgono anche la provincia di Verona. I primi risultati dell'Operazione Matrioska, infatti, ha permesso alle forze dell'ordine di sviluppare le loro indagini e di operare perquisizioni nelle sedi delle società coinvolte nella frode e nei domicili degli indagati. Perquisizioni che sono state eseguite anche in territorio scaligero. Queste ulteriori investigazioni hanno permesso di individuare i due complici poi arrestati. Sono un italiano e un nigeriano che avrebbero partecipato al riciclaggio di 600mila euro ottenuti illecitamenti. Il riciclaggio sarebbe avvenuto tramite due società, una veronese e l'altra emiliana.

Due aziende le vittime della truffa, un'azienda fornitrice trentina e l'altra bosniaca. Gli hacker avrebbero preso il controllo delle poste elettroniche per dirottare i pagamenti verso i conti correnti di società create artificiosamente per incassare il denaro frodato, farlo poi viaggiare in conti correnti esteri intestati a prestanome e farlo infine rientrare in Italia, con il corredo di false fatture.

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