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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Negrar / Via San Francesco

Cominciato restauro conservativo della copertura di Villa Albertini ad Arbizzano

L'aumento dei costi delle materie prime aveva reso insufficiente il finanziamento ministeriale di 535mila euro. Il Comune di Negrar lo ha integrato con 60mila euro e i lavori sono partiti

Sono iniziati i lavori di restauro conservativo della copertura di Villa Albertini, ad Arbizzano di Negrar, palazzo di impronta neoclassica iscritto nel registro Ville Venete.

Il Comune di Negrar di Valpolicella, su iniziativa del sindaco Roberto Grison, ha partecipato nel 2019 al bando ProgettoBellezz@ finanziato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, ottenendo un sostanzioso contributo di 535mila euro per questo intervento. Ma a causa dell'aumento dei costi delle materie prime, il quadro economico dei lavori è salito a 595mila euro. Il Comune ha dunque dovuto integrare il finanziamento ministeriale con 60mila euro, reperiti dall'avanzo di amministrazione.

«Con questo restauro si intende valorizzare e conservare un patrimonio pubblico che, nella frazione di Arbizzano e non solo, ha rappresentato e potrà rappresentare un luogo di cultura ed economia legato ad esperienze presenti e passate della collettività. È con grande soddisfazione - ha commentato Grison - che possiamo affermare che dopo tanti anni di attesa e amministrazioni che si sono succedute, riusciamo finalmente a mettere in sicurezza questo importante bene che appartiene alla nostra comunità, e tutto grazie ai finanziamenti ricevuti».

Dall’analisi storica risulta che Villa Albertini consisteva in una casa dominicale con corte cinta di muro, barchessa, torcolo, caneva, stalle, loco da forno e liscia, fenile, colombara e casa del gastaldo, e con "brolo" prativo e arativo cinto di muro, vigne e altri alberi. Nella documentazione d’archivio viene inoltre descritto un giardino che aveva una superficie di oltre 3mila metri oltre ad un prato sui cui lati nord ed est erano edificate due cedraie. Tra il parco e il brolo scorre ancor oggi un torrente, che un tempo alimentava un mulino, del quale si ritrova traccia, come toponimo, anche nella mappa del catasto austriaco del 1847. L’attuale assetto e consistenza risale al XIX secolo come risulta dai catasti napoleonico e austriaco.

«I lavori iniziati consistono nel restauro conservativo del padiglione di copertura, con recupero della originaria linea di gronda sul lato nord della villa, compresa l’esecuzione di alcune porzioni dei solai - ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Bruno Quintarelli - Sotto il profilo strutturale, l’intervento previsto si configura anche come miglioramento sismico, al fine di conseguire un maggior grado di sicurezza senza peraltro modificare in maniera sostanziale il comportamento globale del fabbricato. Questo si ottiene attraverso un approccio di tipo non invasivo, avente lo scopo di ricostituire le caratteristiche originarie dell’edificio, eliminando alcune modificazioni intervenute negli anni che hanno alterato, seppur non in modo profondo, la situazione preesistente. Tale tipologia d’intervento risponde, in particolare, al caso degli edifici di carattere monumentale o aventi interesse di tipo storico o artistico, di cui alla normativa vigente, in quanto compatibile con le esigenze di tutela e di conservazione del bene culturale».

L’intervento sul complesso edilizio, dichiarato bene culturale con provvedimento di vincolo di tutela per il notevole interesse storico-artistico, è previsto in armonia con le indicazioni della Soprintendenza. La progettazione è stata affidata allo studio Dal Corso & Scapin e i lavori sono stati consegnati alla ditta Viola di Valeggio sul Mincio. «Siamo tutti consapevoli del grande valore che hanno gli spazi pubblici, compresi gli edifici storici che possono diventare opportunità e potenziali motori di sviluppo - hanno concluso Grison e Quintarelli - e finiti i lavori di restauro e consolidamento, avremmo raggiunto il primo obiettivo, che ci consentirà di proseguire nel costante impegno per aumentare la ricchezza patrimoniale e culturale, al servizio di tutti».

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