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Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Dopo le polemiche sui tempi d'attesa in Pronto Soccorso la replica dell'Azienda

Attese di otto ore e scarsità di medici disponibili in Pronto Soccorso, a cui aggiungere il ticket da pagare all'uscita nel caso si venga registrati come codice bianco. Erano queste le accuse mosse dall'utenza cui ha replicato il direttore medico

Dopo le polemiche suscitate dalla denuncia di un utente che ha raccontato di attese fino a 8 ore per essere visitati in Pronto Soccorso a Borgo Trento, giunge puntuale la replica alle accuse da parte dell'Azienda Ospedaliera. Le lamentele si erano concentrate soprattuto in merito alla giornata di giovedì 20 agosto, puntando il dito in particolare contro una presunta carenza di medici disponibili all'interno della struttura.

A prendere la parola, così come riferito dall'Arena, questa volta è stata però Giovanna Ghirlanda il direttore medico del'ospedale: "È stato posto il problema della carenza di personale nel pronto soccorso di Borgo Trento. Si precisa che l'equipe medica conta 21 unità in servizio e quattro unità in assenza lunga. Quando possibile, le assenze di lunga durata sono state integrate utilizzando tutti gli istituti che la normativa prevede. Questo organico consente la copertura dei turni giornalieri e un rinforzo, in alcune fasce orarie, sulla base dell'andamento dei flussi di utenza registrato negli ultimi anni. La stessa considerazione vale per il turno di lavoro degli infermieri, che sono 58, e del personale di supporto, che consta di nove operatori socio-sanitari con due assistenti di sala. Va da sé che, sul fronte delle presenze, l'area dell'emergenza-urgenza è sempre costantemente monitorata e che l'attenzione è altissima nel reintegrare le assenze il più presto possibile, inserendo personale in possesso di competenze e attitudini sull'emergenza".

Altra questione che era stata sollevata in modo polemico da parte di numerosi utenti, era quella legata al fatto di dover pagare un ticket all'uscita del Pronto Soccorso qualora il loro caso fosse stato registrato quale codice bianco. Anche su questo fronte, così come riportato dall'Arena, non è mancata una pronta risposta da parte della Dr.ssa Ghirlanda: "Proprio perché si tratta dell'area dell'emergenza, le modalità operative non possono sottrarsi dall'applicare un codice di valutazione della gravità, e quindi di priorità nella presa in carico dell'utenza. Né, d'altro canto, si può prevedere, se non mediamente, il numero e la distribuzione oraria dei casi più complessi. Per quanto riguarda gli accenni alle normative regionali sui tempi di attesa e i codici bianchi, è necessario ribadire che tali normative hanno il lodevole intento di uniformare e ricondurre a criteri di equità le modalità di valutazione dell'accesso al pronto soccorso su tutto il territorio veneto, eliminando disparità e contenendo il numero degli accessi inappropriati, attraverso una regolamentazione dei criteri per l'assegnazione del ticket. Un cittadino può certamente rimanere perplesso, se si vede assoggettato ad un ticket per una problematica 'soggettivamente' considerata "urgente", ma ha la garanzia che tale trattamento sarebbe stato identico in qualsiasi pronto soccorso della Regione si fosse rivolto, perché si è introdotto un metodo di attribuzione automatica del codice colore all'atto della dimissione e l'attribuzione del codice avviene in modo uniforme e condiviso su tutto il territorio regionale".

Il problema fondamentale, e i relativi disagi provocati lo scorso giovedì agli utenti, sarebbe dunque da ricondurre secondo il direttore medico alla straordinaria eccezzionalità della giornata in questione dal punto di vista del numero di casi pervenuti, anche con un certo grado di gravità, nel Pronto Soccorso di Borgo Trento. Così almeno stando alle sue parole riferite sempre dal quotidiano l'Arena: "Si sottolinea che, dalle 20 alle 4 di mattina, sono giunti in pronto soccorso ben quattro arresti cardiaci in codice rosso, il che ha comportato l'intervento del medico dell'emergenza, con la presenza di un medico di pronto soccorso, un medico anestesista-rianimatore, la consulenza di un medico cardiologo, il lavoro congiunto di due infermieri di pronto soccorso e di uno della rianimazione: ben più dei "due soli medici in servizio" additati da un utente. Nell'intera giornata, i codici rossi erano stati sette a fronte di una media di circa due. I codici gialli circa sessanta, il 30 per cento del totale a fronte del consueto 20. È chiaro che i carichi di lavoro imposti da queste circostanze non possono essere paragonati ad una normale notte in pronto soccorso. Per il contenimento dell'attesa, altro obiettivo prioritario, i piani di riorganizzazione assistenziale nei due pronto soccorso, attivi da agosto, hanno già fruttato tempi di "triage-presa in carico" e "triage-dimissione" in netta diminuzione rispetto ai mesi precedenti, con riduzioni anche di 120 minuti".

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