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Cronaca

Non accetta la fine della relazione e arriva a minacciare di morte la ex e suo padre: stalker in carcere

Il giudice gli aveva già imposto il divieto di avvicinamento alla donna, ma avrebbe continuato a molestarla telefonandole, lasciandole messaggi vocali o biglietti e foto sull'auto, oltre ad attenderla fuori dalla porta del suo studio

Il personale della sezione Reati contro la persona, in danno di minori e reati sessuali della Squadra Mobile della Questura di Verona è entrato in azione nella serata di giovedì 10 giugno, per eseguire l’ordinanza della custodia cautelare in carcere emessa dal Gip Carola Musio, nei confronti di un cittadino srilankese classe 1986 in Italia senza fissa dimora, già destinatario di ammonimento del Questore scaligero e ritenuto responsabile del reato di stalking. 
Misura che sostituisce quella del divieto di avvicinamento alla persona offesa, in quanto l'uomo non avrebbe accettato la fine della relazione con una donna veronese e dal mese di ottobre 2020 ad oggi avrebbe continuato a molestarla e minacciarla, provocandole un forte stato d'ansia e paura

In particolare, la Polizia di Stato spiega che l'uomo avrebbe continuato a telefonare e a lasciare messaggi vocali alla donna, anche in orario notturno, dal contenuto molesto e minatorio, chiedendole insistentemente denaro e di riprendere la loro relazione, oltre a minacciare sia lei che il padre di morte. Più volte le avrebbe lasciato sul parabrezza biglietti, fiori e la propria fotografia, inoltre le avrebbe danneggiato lo specchietto retrovisore dell'auto e l'avrebbe attesa fuori dalla porta del suo studio professionale, lanciando dei sassi contro la finestra, constringendola a modificare le proprie abitudini. 

Già nel corso del 2020 il cittadino straniero aveva avuto comportamenti simili che gli avevano procurato il divieto di avvicinamento. Poi la violazione degli obblighi imposti dal giudice ha condotto alla modifica della misura cautelare, sostituita con il carcere. 
La delicata attività di indagine condotta dalla Squadra Mobile, coordinata dal Sostituto Procuratore Dottoressa Valeria Ardito, ha permesso dunque di richiedere ed ottenere dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Verona la nuova misura: l’arrestato, al termine delle formalità di rito, è stato quindi portato a Montorio. 

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