Regionali: "Votare la persona, non le promesse"
Serve obiettivit nel decidere chi votare, al di l del colore della bandiera
L'inciampo diplomatico in cui e' incorso il sottosegretario Bertolaso con le dichiarazioni sulle modalita' di svolgimento dei soccorsi nella devastante vicenda haitiana mi fanno provare una particolare simpatia nei suoi confronti, malgrado le critiche e le smentite ufficiali provenienti dal Governo Italiano per contrastare le risposte assai piccate di Hillary Clinton, di cui pochi valutano il conflitto d'interesse cui e' incappata.
L'uomo non ha certo bisogno di essere difeso: il periodo che ha dedicato alla direzione della Protezione Civile nazionale ne legittima competenza, serieta' e capacita' di lavorare nel suo settore. Probabilmente ha parlato senza rete, come puo' fare chi non deve dipendere da niente e nessuno per garantirsi un posto di lavoro o un'occupazione. Mi vengono in mente tanti episodi in cui questo privilegio e' stato usato anche nel nostro piccolo ambito amministrativo provinciale con esagerate reazioni dei politici al potere.
L'ipocrisia governa il mondo; e se puo' essere accettata quando in gioco ci sono interessi nazionali, equilibri economici dalle dimensioni difficilmente apprezzabili, e' deludente quando gli interessi sono di bottega, per garantire privilegi o peggio ancora affari che e' meglio non siano resi pubblici. Ed e' proprio in prospettiva delle prossime elezioni regionali che gli elettori devono saper valutare i candidati: non per le promesse o le bandiere che sventolano sopra i loro i nomi, ma per il comportamento che hanno saputo tenere in tutti i frangenti sia per l'autorevolezza con cui hanno affrontato le questioni e gestito le critiche.