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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Referendum niente quorum: a Verona affluenza sopra la media nazionale

Il referendum sulle trivellazioni in mare manca il quorum attestandosi al 32,15%, ma sono comunque oltre 13 milioni gli Italiani che hanno disatteso l'invito di non recarsi alle urne espresso da Renzi. A Verona l'affluenza registrata è superiore alla media nazionale

"Alle ore 23 di domenica 17 aprile in Italia si sono recati alle urne per il referendum popolare abrogativo della norma sulla durata delle trivellazioni marine entro 12 miglia dalla costa, fino all'esaurimento del giacimento: il 32,15% degli aventi diritto". Così recita il sito web del Governo italiano che riporta il dato ufficiale dei votanti. Poco più dunque del 32% degli Italiani ha scelto di andare a votare ieri e tra questi l'85,84 % ha scelto di votare "Sì" al quesito referendario che chiedeva, di fatto, di limitare temporalmente le trivellazioni in mare entro le 12 miglia non oltre la durata delle concessioni già autorizzate.

Un risultato elettorale che non ha dunque consentito di ritenere valido il referendum, essendo necessario raggiungere un quorum ben più alto (50% più 1 dei votanti), ma che se analizzato in profondità rivela comunque diverse cose piuttosto interessanti. A cominciare da tutto ciò che ha anticipato ed accompagnato la giornata di votazione. È noto come il premier Matteo Renzi abbia sposato la causa dell'astensione, fatto insolito per un uomo di Stato ma non inedito, al punto che alla fine della tornata elettorale lo stesso primo ministro si è affrettato a mandare un "messaggio ufficiale" alla Nazione investendosi della vittoria del partito del "non voto".

Altro fatto non meno insolito, e questa volta sì anche piuttosto inedito, lo stesso Presidente della Repubblica Sergio Mattarella è andato a votare soltanto molto tardi, all'incirca verso le 20.00 della sera quando ormai era chiaro a tutti che il quorum non sarebbe mai stato raggiunto. Ma al di là del quorum, il vero dato politico che va analizzato è il numero dei votanti che nonostante la complessità del quesito ha deciso di esprimersi, di fatto contravvenendo alle indicazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Un gruppo di oltre 13 milioni di votanti, estremamente eterogeneo nella sua composizione, fatto da persone accomunabili probabilmente proprio soltanto dal non essere ben disposte nei confronti delle politiche del Premier. In una normale elezione questo gruppo di persone non avrebbe alcuna possibilità di trovare un'unitaria forma di espressione e dunque Renzi potrebbe dormire sonni tranquilli, ma il fatto che ad ottobre si voti nuovamente per un altro referendum, peraltro senza quorum da raggiungere questa volta, lascia quantomeno aperta la possibilità che il fronte del "Sì" al quesito sulle trivelle, si possa facilmente coalizzare nel fronte del "No" per quanto concerne il quesito referendario di ottobre sulla riforma costituzionale e dunque l'intero operato del Governo Renzi fino ad oggi.  

Passando invece ai dati elettorali nel Veronese, in città il risultato è stato al di sopra della media nazionale con il 36% degli aventi diritto che si è recato alle urne per un totale di 68.650 persone. In provincia il dato è in leggero calo e si attesta al 33,52 %. In entrambi i casi il "Sì" ha ottenuto un'ampia e scontata maggioranza. Il Comune nel quale si è raggiunta l'affluenza maggiore è quello di San Giovanni Lupatoto dove si è espresso il 37,87 % degli elettori, a fronte invece del dato più basso registrato ad Erbezzo dove soltanto il 18,64% degli aventi diritto ha partecipato al referendum. Dati al ribasso anche per quanto riguarda Velo, Roverchiara, Vestenanova e San Zeno di Montagna, mentre un'affluenza molto alta si è verificata a Buttapietra, Castel d'Azzano, Lavagno e Mezzane con percentuali al di sopra della media nazionale.

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