Povertà, oltre mille richieste inoltrate a Verona per il Reddito di Inclusione
Il ReI dal 1° gennaio di quest’anno sostituisce il SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) e prevede per le famiglie in condizioni economiche disagiate, l’adesione obbligatoria ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa
Sono stati 1143 gli accessi registrati nei primi 22 giorni di attività del servizio di informazioni al cittadino per l’attivazione del Reddito di Inclusione – ReI, avviato lo scorso 1° dicembre dal Comune. Un’operatività che ha visto, nella sola prima settimana di apertura, una media di oltre 100 contatti al giorno.
Attraverso il servizio, operativo ai Servizi sociali di vicolo San Domenico 13/b, per i cittadini in possesso dei requisiti necessari sono già state raccolte 83 domande nei mesi di dicembre e di gennaio e fissati 309 appuntamenti fino a febbraio.
Dalle 83 pratiche fino ad oggi prese in carico risultano richiedenti al 71,09% italiani e 28,91% stranieri, con domande presentate al 60,24% da uomini e al 39,76% da donne. Le richieste sono pervenute da cittadini dai 55 anni e oltre (57,54%), dai 41 ai 54 anni (27,71%), dai 26 ai 40 anni (12,05%) e dai 18 ai 25 (2,4%).
Il ReI sarà riconosciuto ai nuclei familiari in possesso dei seguenti requisiti:
- presenza almeno di un componente di minore età o di una persona con disabilità (assieme a suo genitore/tutore) o di una donna in stato di gravidanza accertata o di un componente che abbia compiuto 55 anni con specifici requisiti di disoccupazione;
- ISEE (l’indicatore reddituale dell’ISEE, ossia l’ISR, diviso la scala di equivalenza base priva di maggiorazioni) inferiore o uguale a 6 mila euro;
- ISRE inferiore o uguale a 3 mila euro?
- un valore del patrimonio immobiliare, diverso dalla casa di abitazione, non superiore a 20 mila euro?
- un valore del patrimonio mobiliare inferiore o uguale a 6 mila euro per nuclei di una persona;
- 8 mila euro per nuclei di due persone;
- 10 mila euro per nuclei di tre o più persone.
Il beneficio economico riconosciuto dall’INPS dopo i previsti controlli, è concesso per un periodo massimo di 18 mesi e viene erogato attraverso una Carta di pagamento elettronica (Carta ReI), utilizzabile per l’acquisto di beni di prima necessità e per il pagamento in posta di bollette.
L’importo è determinato in base al numero dei componenti del nucleo familiare (1 componente 187,50 euro di beneficio mensile; 2 componenti 294,50 euro; 3 componenti 382,50 euro; 4 componenti 461,25 euro; 5 componenti 534,37 euro; 6 o più componenti 539,82 euro) e non può comunque superare il valore annuo di 6.412,50 euro per il 2018, dedotti gli altri trattamenti assistenziali già percepiti dal nucleo e dedotto l’Indicatore Situazione Reddituale dell’ISEE.
Il ReI, la nuova misura unica a livello nazionale di contrasto alla povertà, dal 1° gennaio di quest’anno sostituisce il SIA (Sostegno per l’Inclusione Attiva) e prevede per le famiglie in condizioni economiche disagiate, l’adesione obbligatoria ad un progetto personalizzato di attivazione sociale e lavorativa.
Il progetto, che coinvolge tutti i componenti del nucleo familiare, viene predisposto dai Servizi sociali del Comune a seguito di valutazione globale del nucleo familiare, delle sue caratteristiche e delle problematiche e bisogni rilevati.
L’assessore ai Servizi sociali, che ha illustrato lunedì i primi dati sull’attività svolta dal Comune, ricorda come “la presentazione delle domande sarà possibile per tutto il 2018. L’obiettivo è aiutare le famiglie a superare la condizione di povertà e riconquistare gradualmente, con progetti personalizzati di attivazione sociale e lavorativa, l’autonomia. Fondamentale, al contempo, la proposta da pare del mondo produttivo veronese, di nuove possibilità di impiego a sostegno della persona e da stimolo per la ricrescita economica della città”.