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Cronaca Porto San Pancrazio / Lungadige Galtarossa

Pesticidi nelle acque. La pianura padano-veneta è la zona più contaminata

Pubblicato il Rapporto nazionale dell'Ispra. Nelle acque superficiali trovati pesticidi nel 63,9% dei punti di monitoraggio controllati, in quelle sotterranee nel 31,7% dei punti

Anche quest'anno l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha pubblicato il Rapporto nazione pesticidi nelle acque, con i dati che si riferiscono al biennio 2013-2014.

Sono state trovate 224 sostanze diverse, un numero più elevato degli anni precedenti (erano 175 nel 2012). Gli erbicidi sono ancora le sostanze più rinvenute e rispetto al passato è aumentata notevolmente la presenza di fungicidi e insetticidi.

Nelle acque superficiali trovati pesticidi nel 63,9% dei punti di monitoraggio controllati (nel 2012 la percentuale era 56,9). Nelle acque sotterranee, sono risultati contaminati il 31,7% punti (31% nel 2012). Nelle acque superficiali, 274 punti di monitoraggio (21,3% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientali. Nelle acque sotterranee, 170 punti (6,9% del totale) hanno concentrazioni superiori ai limiti di qualità ambientale. 

Più che in passato, sono state trovate miscele di sostanze nelle acque, contenenti anche decine di componenti diversi. Sono state trovate anche fino a 48 sostanze in un singolo campione e ciò aumenta la tossicità dei singoli componenti.

Il dato che ci riguarda da vicino è quello che riguarda la pianura padano-veneta, risultata essere la zona dove la contaminazione è più ampia, anche perché è la zona dove le indagini sono più efficaci. Nelle cinque regioni dell’area si concentra poco meno del 60% dei punti di monitoraggio dell’intera rete nazionale. In alcune regioni, la contaminazione è molto più diffusa del dato nazionale, arrivando a interessare oltre il 70% dei punti delle acque superficiali in Veneto, Lombardia, Emilia Romagna, con punte del 90% in Toscana e del 95% in Umbria. Nelle acque sotterranee la diffusione della contaminazione è particolarmente elevata in Lombardia (50% dei punti), in Friuli (68,6%) e in Sicilia (76%).

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