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Cronaca San Massimo / Via Lugagnano

Rapina in villa, terrore a San Massimo: tre banditi armati di pistola, badile e mazza da baseball

I malviventi sono entrati nella casa di via Lugagnano e, dopo aver legato e imbavagliato uno dei due figli, sono andati nella stanza dell'altro che però è riuscito a scacciarli

Una notte di paura quella che ieri ha vissuto la famiglia Mastella, residente in via Lugagnano a San Massimo, sorpresa nel cuore della notte tra malviventi che volevano saccheggiare la casa. 

Renato Michele Mastella, 75 anni prima costruttore edile e poi produttore di scale da interni, vive con la moglie e i due figli, uno quarantenne e l'altro cinquantenne, nella sua bella casa che si è costrutio con anni di fatica. La'ltra notte, sentendo alcun strani rumori provenire dalla zona giorno, il figlio più vecchio ha deciso di andare a controllare e si è trovato davanti tre persone con il volto coperto da una calzamaglia che tenevano in mano una mazza da baseball, un badile e una pistola. I malviventi lo hanno poi preso, imbavagliato e legato con alcune fascette di plastica. 

A questo punto uno dei due complici è rimasto con lui a fargli la guardia con la pistola, mentre gli altri due si sono diretti ai piani superiori, nella stanza da letto dell'altro figlio. Il quarantenne però ha reagito violentemente, nonostante sia stato raggiunto da un colpo che gli ha procurato un vistoso taglio sulla fronte, e i malviventi hanno quindi preferito fuggire. I due fratelli sono quindi andati a svegliare i genitori, per raccontargli ciò che era successo e avvisare poi il 113. 

La chiamata d'emergenza è giunta alla stazione dei carabinieri alle 3.10, sul posto però è giunta una pattuglia della polizia competente. I padroni di casa hanno riferito tutto quello che potevano sull'intrusione notturna: pare che i tre avessero un accento simile a quello dell'est europeo e uno di loro pare abbia agito a mani nude, potrebbe quindi aver lasciato le proprie impronte in giro per la casa. Sulla scena del crimi è quindi giunta anche la polizian scientifica, che ha raccolto tutte le prove utili al caso e ha rinvenuto un coltello uscito dalla tasca di uno dei banditi durante la collutazione. 

Secondo le prime ricostruzioni fatte dagli agenti, i banditi sarebbero entrati da una portafinestra che da sul giardino scardinando gli infissi, e sempre da li sarebbero poi fuggiti, scappando a bordo di un'auto che li aspettava fuori da casa, probabilmente guidata da un quarto complice. 

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