Rapina in via Mazzini. Incensurati e "muti", i banditi non parlano con gli investigatori
Convalidato l'arresto, i tre non hanno finora risposto alle domande poste dalle forze dell'ordine e dall'Autorità giudiziaria: si sta cercando un interprete per portare avanti l'interrogatorio con il lituano
Non hanno voluto parlare i tre rapinatori autori del colpo alla Diamond World Group di via Mazzini. Non hanno fornito spiegazioni, ammissioni o giustificazioni, sono rimasti in silenzio ad ascoltare gli inquirenti. Così Nikolaj Balinskij di 19 anni e Denis Grigoriev, 31 anni, restano in carcere visto che il trentenne si è rifiutato di parlare, mentre l'altro avrebbe fatto capire di comprendere nulla, così il tribunale scaligero sta cercando un interprete e per la questione sarebbero stati contattati il ministero degli Esteri e il console della Lituania.
Il minore intanto, il terzo componente della banda, si trova nella struttura per minori di Treviso. D. M. compirà i 18 anni solo tra qualche settimana ed è a sua volta comparso davanti al giudice Maria Teresa Rossi, presidente del Tribunale dei minori. Anche per lui si sono registrati problemi di comprensione: il giovane infatti sarebbe lituano, lingua della quale però non capirebbe niente, stando a quanto si puà leggere sulle colonne de L'Arena, mentre è stato in grado di comprendere perfettamente il vademecum che contiene sia le norme di comportamento sia le nozioni fondamentali sulla procedura stilato in lingua russa. Anche lui però alla fine ha deciso di non rispondere alle domande, ma sia la prima volta che si allontana dal paese natale.
Le prime ipotesi formulate portano a pensare che i tre siano stati reclutati da un'organizzazione criminale e che non siano professionisti. Questo spiegherebbe il perché siano tutti incensurati e anche la disorganizzazione mostrata nella fuga.
Gli inquirenti in ogni caso continuano a studiare i filmati della rapina per cogliere ogni dettaglio utile.