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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Borgo Roma / Via Cesena

Rapina la sala slot ci cui era il titolare, ma viene incastrato da un errore

Con il volto coperto, era scappato via a bordo di una Bmw grigia a fari spenti e con la stessa auto si è presentato in questura quando l'attuale proprietario dell'esercizio di via Cesena lo ha chiamato per fargli da interprete

La rapina era riuscita, il denaro era nelle sue mani, ma un errore lo ha incastrato e ora si trova agli arresti domiciliari. È stato messo a segno nella serata di sabato, intorno alle 22.30, un colpo alla sala slot di via Cesena, a Verona, il cui autore non è risultato essere altri che l'ex titolare che poche settimane prima aveva ceduto l'attività ad un connazionale cinese. 

Quella sera, mentre l'attuale proprietario si trovava al telefono, un uomo con una giacca nera e un casco in testa è entrato nel locale e lo ha minacciato con una pistola. L'arma era priva del tappo rosso e sul momento sembrava vera: il criminale allora si è rivolto alla vittima in italiano, tradendo comunque un accento straniero, e gli ha ordinato di consegnare il denaro. Il negoziante però è riuscito in qualche modo ad avvisare la persona dall'altra parte della cornetta di ciò che stava accadendo, la quale ha così potuto avvertire la moglie di questo, mentre il malvivente ha chiuso la porta a chiave, si è fatto consegnare i soldi della casa e ha invitato poi il proprietario ad aprire la cassaforte. Dentro c'era una cassetta di sicurezza contenente altri soldi ma, non pago, il rapinatore si è fatto anche aprire le slot per appropriarsi del loro contenuto. Con il bottino in suo possesso, e dopo aver ordinato alla vittima di non uscire, si è allontanato. 
Nonostante il forte spavento però, il proprietario ha infranto l'ultimo ordine, riuscendo a vederlo mentre si allontanava a fari spenti su una Bmw di colore grigio. 

Al 113 quella sera è arrivata, oltre a quella della rapina, anche una segnalazione di una macchina che transitava a grande velocità nella zona dell'ospedale di borgo Roma senza avere i fari accesi, con un testimone che era riuscito anche ad annotarsi il numero di targa. Sospettando che i due fatti potessero essere collegati, gli agenti hanno compiuto alcune verifiche, risalendo al nome del proprietario. 
Nel frattempo il rapinato si è recato negli uffici di lungadige Galtarossa per sporgere denuncia di quanto avvenuto, ma la sua poca dimestichezza con la lingua italiana lo ha costretto a chiamare qualcuno che gli facesse da interprete. E la scelta è ricaduta proprio sull'ex titolare dell'attività da lui rilevata qualche settimana prima, che si è presentato in questura pochi minuti dopo. 

Ma non appena arrivato, ha subito suscitato i primi sospetti nelle forze dell'ordine. La targa e il modello della sua auto corrispondevano a quella che stavano cercando e sul tappetino c'erano ancora diverse monete di quelle prelevate prima dalle slot. Messo alle strette, ha confessato di essere l'autore del colpo e di averlo fatto proprio per aver perso diversi soldi al gioco. 
Nella sua abitazione gli agenti hanno trovato il denaro, i vestiti, il casco e la pistola giocattolo a cui era stato tolto il tappo rosso, così è scattato l'arresto a suo carico. Lunedì davanti al gip ha ammesso le sue colpe, il provvedimento è stato così convalidato e per lui sono scattati i domiciliari. 

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