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Cronaca Lavagno / Via Provinciale

Identificata dai carabinieri l'autrice della rapina al compro oro di Lavagno

Per lei l'arresto è scattato in carcere dove si trovava per aver rapinato altre attività commerciali. I militari hanno così trovato tutti i responsabili della preoccupante serie di colpi avvenuti l'estate scorsa

E anche il caso della rapina avvenuta lo scorso 18 giugno al compro oro It's Money di Vago di Lavagno è stata risolta. Con questa, tutte le rapine avvenute in esercizi commerciali l'estate scorsa, e che tanta preoccupazione avevano procurato, si sono concluse con l'arresto dei responsabili.

In realtà, i Carabinieri di San Martino Buon Albergo insieme ai colleghi del Norm di Verona già a settembre avevano identificato la responsabile della rapina al compro oro, ma hanno dovuto aspettare sei mesi per avere la conferma. L'autrice della rapina è una donna di 49 anni, veronese, residente in zona Veronetta. Le sue iniziali sono A.L. ed è già nota alle forze dell'ordine per svariate tipologie di reato

A lei, i militari sono giunti dopo una serie d'indagini partite dalla raccolta delle testimonianze, in primis della cassiera del negozio che si è vista puntare addosso un pistola, e dalla visione dei filmati di videosorveglianza (QUI IL VIDEO). La rapinatrice ha cercato di non lasciare tracce e di travisarsi. Ha l'accortezza di non lasciare impronte digitali sulla porta d'ingresso dell'esercizio, indossa gli occhiali ed un particolare velo che le copre i capelli. Il dettaglio del velo non è così trascurabile perché A.L. è molto nota per le sue capigliature stravaganti, con un taglio corto e tinte eccentrice e sempre diverse. Capigliature che dunque non passano inosservato e che l'avrebbero resa facilmente riconoscibile.

Nonostante i suoi accorgimenti, i carabinieri sono riusciti comunque a dimostrare che è stata lei a compiere la rapina. Il giorno precedente era stata vista in un'auto sospetta vicino al compro oro. Con lei c'era un possibile complice, che poi nel giorno della rapina l'avrebbe aspettata nell'auto usata per fuggire. Ma le prove più evidenti sono state trovate un mese dopo la rapina, durante una perquisizione domiciliare. Il compagno di A.L. era stato infatti arrestato per un'altra rapina, precedente a quella di Lavagno. Durante questa perquisizione i carabinieri hanno riconosciuto gli indumenti che la donna aveva durante la rapina. Purtroppo però dei 3.000 portati via dalla cassa del compro oro nessuna traccia.

L'arresto di A.L. per questo nuovo reato è stato formalizzato con la donna già in carcere. Insieme ad altre due persone era stata arrestata dalla Polizia per due colpi messi a segno ad Avesa alla fine di settembre dello scorso anno.

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