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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Brà

Rapina a Castelvecchio, Tosi: "Sicuritalia non ha rispettato le procedure"

Nella serata di ieri giovedì 26 novembre, a distanza di una settimana esatta dalla rapina al Museo di Castelvecchio, il sindaco Flavio Tosi ha tenuto una relazione dinanzi al consiglio comunale, accusando la ditta di vigilanza del mancato rispetto delle regolari procedure

Il Sindaco Flavio Tosi è intervenuto la sera di ieri giovedì 26 novembre in Consiglio comunale per effettuare una comunicazione relativa al “Furto delle opere d’arte al Museo di Castelvecchio”. La ferita inferta alla città di Verona è ben lungi dall'essere rimarginata e prorprio durante questo weekend, a Castelvecchio, si terrà anche una manfestazione di sostegno nei confronti della cultura, alla quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.

Il primo cittadino scaligero, dinanzi agli altri consiglieri comunali, si è così difeso dalle varie accuse di inadeguatezza nella gestione del patrimonio artistico cittadino, mosse da più fronti in questi ultimi giorni, a seguito del furto di 17 preziosissime opere all'interno del Museo di Castelvecchio: “Sicurezza e cultura sono fondamentali – ha detto Tosi - ricordo a quest’aula che Verona, rispetto ai capoluoghi veneti e in base al numero di abitanti, ha la maggior dotazione di telecamere e di agenti di Polizia municipale e risulta, dall’indagine effettuata l’anno scorso dai tour operator internazionali, la seconda città più sicura d’Italia. Per quanto riguarda la cultura vi ricordo la riqualificazione di Castel San Pietro, il recupero del Museo al Teatro Romano e del Museo degli Affreschi e che Verona risulta essere terza città turistica del Paese. Entrando nel merito di quanto accaduto lo scorso 19 novembre, le leggi ben attribuiscono compiti, procedure e responsabilità; il presidente dall'International Council of Museums ha dichiarato che Castelvecchio rispetta tutte le norme di sicurezza e che il rischio statistico di una rapina a mano armata in sedi museali è dello 0.15 su una scala da 0 a 5, valore massimo attribuito all’incendio. Proprio in merito alla sicurezza, il museo è dotato di 48 telecamere, control room doppia, vigilanza umana costituita da due turni di 11 addetti ciascuno, impianto d’allarme volumetrico e guardia armata notturna. Il problema è capire cosa è accaduto , in quanto alcuni fatti sembrano singolari. In tutte le serate precedenti, alla stessa ora, c’era molto più personale presente, mentre i rapinatori sono intervenuti l’unica sera in cui c’era solo un dipendente".

Oltre a ciò, stando alla relazione del sindaco Tosi, vi sarebbero ancora altre anomalie nell'operato di Sicuritalia, la ditta che si occupa della vigilanza a Castelvecchio e non solo, proprio per quel che riguarda la fatidica giornata del 19 novembre scorso: "Negli ultimi 90 giorni l'istituto di vigilanza privata, come da contratto, ha sempre inserito gli allarmi del museo tra le 19.40 e le 20 e in una sola giornata in tre mesi l'allarme è stato inserito alle 20.30 in quanto si era svolto un convegno, ma tutti erano informati del ritardo nell'inserimento dell'allarme. Data la preparazione meticolosa del furto e la non casualità dei movimenti, è singolare che la banda sia stata così sprovveduta da rimanere nel museo per 70 minuti non temendo che qualcuno intervenisse e bloccasse l’unico ingresso. Nel report della ditta di vigilanza, trasmesso il giorno seguente la rapina, si segnala che alle ore 20 risultavano ancora disinseriti gli allarmi della scuola materna Maggio Ciondolo e, contattato telefonicamente il sito e non avendo ricevuto risposta, le guardie giurate sono intervenute sul posto e hanno effettuato un controllo, inserendo poi l’antifurto. Sempre alla stessa ora hanno registrato regolare chiusura con inserimento antifurto in Gran Guardia e sono intervenuti sul posto all’asilo nido La Fiaba dove risultava un segnale di allarme antifurto seguito da ripristino allarme".

In buona sostanza le premesse perché questa, che costituisce appunto la regolare procedura d'intervento in casi simili, fosse la stessa da applicare anche nel caso di Castelvecchio, sembra sostenere Flavio Tosi, c'erano tutte. Eppure come purtroppo sappiamo tutti quanti, le cose sono andate ben diversamente e nonostante l'allarme non sia stato inserito regolarmente la sera di giovedì 19 novembre, nessun controllo sul posto è stato effettuato da parte di Sicuritalia, se non a rapina ormai conclusa: "Solo alle ore 21.50 viene segnalato che la guardia in servizio a Castelvecchio comunicava di aver chiamato la questura in quanto ignoti armati si erano introdotti all’interno del museo. Dalla lettura degli atti ufficiali, e non parlo sia chiaro del personale Comunale, ci pare che se altri avessero rispettato procedure e contratti quella rapina non sarebbe mai avvenuta. Ribadendo il sostegno alla dipendente comunale coinvolta nel terribile fatto, ringrazio il ministro per le Attività culturali Dario Franceschini, il sottosegretario Ilaria Borletti Buitoni e il soprintendente delle Belle Arti di Verona Fabrizio Magani che si sono dichiarati vicini all’Amministrazione comunale e alla Città per quanto avvenuto, augurando quanto prima il recupero delle opere”.

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