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Cronaca Borgo Trento / Via Prato Santo

"Voglio fare una rapina!". Botte al titolare del bar e fuga, ma viene preso

Ad avvisare il 113 è stato un uomo che ha assistito alla scena e che ha inseguito il criminale fornendo indicazioni all forze di polizia, che sono arrivate tempestivamente sul posto riuscendo a bloccarlo

L'allarme è scattato la mattina di venerdì 24 marzo, quando un cittadino ha avvisato il 113 di aver assistito ad un'animata lite, sfociata poi in una colluttazione, tra due uomini all'interno di un bar tabacchi di via Prato Santo, a Verona. 

Quando ha notato il cittadino che chiamava la polizia, il più giovane dei due contendenti si è liberato ed è scappato in direzione di Ponte della Vittoria, inseguito dall'uomo che nel frattempo continuava a fornire i suoi spostamenti e la sua descrizione alle forze dell'ordine. Una volante è così arrivata poco dopo all'angolo tra Ponte della Vittoria e Lungadige Panvinio, individuando e fermando la persona in questione: si trattava di G.G., classe 1976 e già noto alle forze di polizia per i suoi precedenti, che tutto agitato ha riferito agli agenti di aver solo avuto una discussione con il titolare dell'esercizio e di aver già chiarito tutto. 
Ma una volta contattato il proprietario del bar tabaccheria, i poliziotti hanno appreso che in realtà l'uomo aveva tentato di rapinarlo. G.G., volto conosciuto dall'esercente visto che frequentava la mensa della Caritas vicina all'attività, era entrato nel locale di via Prato Santo intorno alle 13.20 e, dopo essersi avvicinato al bancone dove è situata la cassa, ha urlato "Voglio fare una rapina!", allungando il braccio verso il denaro
Il titolare a quel punto ha reagito, frapponendosi fra il criminale ed il bancone, venendo però spinto via da G.G., che ha anche mandato in frantumi i due vetri messi a protezione della cassa. Nonostante le percosse ricevute nello scontro (e alcune lievi lesioni al braccio sinistro), il proprietario è comunque riuscito a spingere il rapinatore fuori dal negozio, dove si trovava il testimone che ha assistito alla scena e che ha chiamato il 113. 

Così, dopo aver avvisato il magistrato di turno, G.G. è stato trattenuto nelle celle della questura in attesa del rito direttissimo che si è svolto sabato mattina. Convalidato l'arresto, l'uomo è stato condotto nel carcere di Montorio, in attesa del processo che si celebrerà il 23 maggio. 

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