rotate-mobile
Cronaca Centro storico / Via dello Zappatore

Raggirato da una coppia di romeni, sordomuto costretto a vivere come un senzatetto

Una brutta storia che vede coinvolto un dipendente della pubblica amministrazione diasabile, truffato da una coppia di sordi che dopo avergli promesso assistenza in cambio della vendita dell'appartamento lo ha buttato in mezzo alla strada

Un dipendente della pubblica amministrazione, sordomuto e con gravi problemi motori fin dalla nascita, ha da sempre la necessità dell'aiuto di qualcuno che lo assista e si prenda cura di lui. Morta la sua compagna, andò a vivere con la sorella, dando ospitalità a diversi sordomuti di altre nazionalità.

LA PROPOSTA - In questo modo, nel 2006 conobbe una coppia di romeni, l'uomo tra l'altro era uno dei "gladiatori" che fanno da attrazione per i turisti davanti all'Arena. Prima arrivò questo "gladiatore", poi si aggiunse una donna che sostenne di essere la sorella, entrambi a loro volta sordi. Una volta arrivata, fu lei ad inoltrare la proposta a Riccardo, la vittima: i due romeni si sarebbero presi cura di lui, a patto che lui vendesse loro l'appartamento del quale avrebbe mantenuto l'usufrutto. La donna si prese l'incarico di gestire la situazione, scrisse il tutto su un biglietto, allegato ora alla denuncia, e nel mese di aprile del 2006 si recarono da un notaio di Cremona per certificare la cosa. 

L'ATTO - Nell'atto stipulato il prezzo della casa fissato era di 96 mila euro, somma che figurava già versata quando invece l'assegno fu consegnato solo in quella circostanza, e alla riunione partecipò anche il direttore della banca che concesse il mutuo di 50 mila euro alla coppia di romeni. 

Un atto apparentemente regolare ma così non era. Riccardo infatti venne fatto uscire dalla stanza durante la lettura, dove emerse che non si trattava di un atto di vendita, ma di una cessione gratuita, e dove non era menzionato il diritto di usufrutto della vittima. Usciti dalla studio lo accopagnarono in banca dove depositò sul proprio l'assegno di 48 mila euro appena ricevuto, salvo poi essere obbligato dal romeno a prelevarne 40 mila. 

LE CONSEGUENZE - Tornò con la coppia a vivere nella casa, ma non si presero cura di lui. Iniziarono ad ospitare altri sordi di provenienza romena che chiedevano l'elemosina in girò per la città e quando Riccardo provò a protestare per la situazione gli veniva risposto che non aveva alcun diritto di parola. 

Una vicenda della quale Riccardo si è vergognato per anni, temendo di essere deriso. Solo ora ha trovato il coraggio di denunciare i fatti, grazie alla tutela offerta da alcuni soci dell'associazione Provolo, quando oramai è nelle condizioni di un senzatetto. 

Ora la coppia dovrà rispondere in tribunale dell'accusa di truffa aggravata. 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Raggirato da una coppia di romeni, sordomuto costretto a vivere come un senzatetto

VeronaSera è in caricamento