Cittadinanza a Poroshenko. Tosi non ascolta le proteste e volerà a Kiev
Ieri, 11 giugno, il comitato veronese di solidarietà con l'Ucraina antifascista ha manifestato in piazza Bra chiedendo la revoca della cittadinanza onoraria. Ma per il Sindaco le polemiche sono ingiustificate
Da giovedì 9 giugno, il presidente ucraino Poroshenko è cittadino onorario di Verona. Un decisione che il PD locale ha definito controversa e che ha scatenato polemiche anche al di fuori della città. Tanto che ieri, 11 giugno, il comitato veronese di solidarietà con l'Ucraina antifascista ha manifestato in piazza Bra chiedendo la revoca della cittadinanza onoraria.
Come riportato su L'Arena, i manifestanti ritengono Poroshenko il responsabile di decine di migliaia di morti, la maggior parte civili, nelle province del Donbass e di Lugansk, con ripetuti bombardamenti. Ma per Tosi, Poroshenko è un europeista convinto e anche Federica Mogherini, rappresentante della politica estera dell'Unione Europea, ha elogiato il presidente ucraino per le sue riforme e per l'avvicinamento all'Europa.
Il sindaco di Verona trova ingiustificate le polemiche per questo riconoscimento che mira anche a rendere più stretta la collaborazione tra il territorio di Verona e quello ucraino.
Quindi nessun passo indietro. Domani, 13 giugno, Tosi andrà a Kiev dove incontrerà Petro Poroshenko e con lui concorderà modalità e tempistiche per il rientro delle opere trafugate a Castelvecchio e ritrovate in Ucraina, dove ora sono esposte per una mostra. Proprio al termine di quella mostra, i quadri potranno tornare a Verona dove saranno esposti gratuitamente. Non è detto che i quadri rientrino la prossima settimana come preventivata, ma entro la fine del mese il loro ritorno pare essere garantito.