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Cronaca Trevenzuolo / Via Cesare Battisti

A Roncolevà la protesta dei richiedenti asilo: arrivano carabinieri e vice prefetto

Manifestazione di protesta dei richiedenti asilo ospitati nella frazione di Trevenzuolo

La scorsa estate l'arrivo di una quarantina di richiedenti asilo presso la frazione di Roncolevà nel Comune di Trevenzuolo, aveva suscitato le proteste e tensioni animate in particolare dal gruppo Verona ai Veronesi. A distanza di qualche mese, ora a scendere in strada e protestare sono gli stessi richiedenti asilo, provenienti da svariati Paesei quali Mali, Guinea, Costa d'Avorio, Gambia, Ghana, Camerun, Nigeria e Burkina Faso.

Questa mattina verso le ore 6 circa una decina di richiedenti asilo è scesa in strada per protestare dinanzi al cancello della struttura che li ospita. Alcuni video diffusi dalla pagina Facebook "Roncolevà alza la testa", nata appunto per protestare contro l'arrivo dei richiedenti asilo, evidenzia anche l'arrivo dei carabinieri per cercare di monitorare quanto stesse accadendo.

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A quanto sembra la protesta dei richiedenti asilo parrebbe essere indirizzata nei confronti della stessa cooperativa Versoprobo che dal luglio 2017 ha in gestione la struttura di Roncolevà. Al centro delle rivendicazioni vi sarebbero le condizioni abitative scadenti e l'alimentazione giornaliera giudicata altrettanto inadeguata. Da notare anche la scritta sui cartelli esposti nella loro protesta dagli stessi richiedenti asilo:

On ne veut pas de Anastasia (in francese ndr)

Non vogliamo l'Anastasia

Si tratta della principale rivendicazione proveniente dai richiedenti asilo, essendo quella che viene esposta sui cartelli utilizzati per dare vita alla protesta. Una rivendicazione di per sé difficilmente intellegibile, ma che secondo alcune indescrezioni sembrerebbe da intendersi come indirizzata alla mediatrice culturale della cooperativa, il cui nome sarebbe appunto "Anastasia". Il telefono della cooperativa squilla a vuoto, mentre dal sito web della stessa si legge che i ragazzi ospitati nella Villa di Trevenzuolo sarebbero 34, e che «come in tutte le nostre strutture i ragazzi non sono mai lasciati soli, seguono laboratori e lezioni di italiano giornalmente all'interno della struttura».

Da segnalare, in ogni caso, come già in precedenza fosse stato evidenziato dal sindaco di Trevenzuolo Roberto Gazzani, così come riferito in questo articolo del quotidiano L'Arena, il problema relativo al numero troppo elevato di richiedenti asilo ospitati all'interno di una struttura che ne potrebbe contenere non oltre una ventina. Oltre ai militari dell'Arma, sul luogo della protesta nelle ultime ore è giunto anche il Vice Prefetto di Verona.

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