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Cronaca San Michele / Piazza del Popolo

La protesta del presidio in piazza a San Michele: "Tav: un progetto da rifare"

"È molto significativo che le "indagini geognostiche" vengano fatte dopo che il 3 febbraio il general contractor IRICAV 2 ha depositato il progetto definitivo per la VIA", ha detto il comitato "Cittadini contro il disastro TAV"

In piazza del Popolo a San Michele Extra, nel comune di Verona, dalle 9 alle 11, si è tenuto il presidio del comitato "Cittadini contro il disastro TAV" , che si è riunito per protestare davanti alle trivellazioni dell'Alta Velocità che stanno avendo luogo nella frazione scaligera e informare i cittadini delle motivazioni della loro presa di posizione. 
Ecco le loro parole. 

Questa mattina una trentina di persone erano in presidio davanti alla trivella per i carotaggi in piazza del Popolo a San Michele Extra.
È molto significativo che le "indagini geognostiche" vengano fatte dopo che il 3 febbraio il general contractor IRICAV 2 ha depositato il progetto definitivo per la VIA (valutazione di impatto ambientale).
Questo indica che la documentazione presentata è incompleta e che il progetto andrebbe rifatto.
A dimostrazione di questo c’è la richiesta di integrazioni di ben 18 pagine inviata dalla commissione tecnica di verifica dell' impatto ambientale ad IRICAV 2 il 17/03/2016 dove tra l' altro viene chiesto produrre la documentazione in risposta alla prescrizione n. 2 della Delibera CIPE 94/2006, che richiede la predisposizione di una relazione descrittiva delle mitigazioni ambientali richieste nel corso della fase di approvazione del progetto preliminare da realizzare nel Comune di Verona.

Documentazione che riguarda proprio San Michele ma che non c’è. Eppure è importantissimo visto che se dovessero partire i cantieri dureranno 7-10 anni con decine di mezzi pesanti in movimento tutti i giorni per movimentare gli oltre 6 milioni di metri cubi di ghiaia necessari per realizzare l’ opera.

La commissione di verifica dell’ impatto ambientale inotre ravvisa l'assenza di documenti, fondamentali; ad esempio il cronoprogramma, la tabella dei costi, le schede degli immobili individuati come recettore sensibile d'impatti, codici identificativi di tavole erronei o totalmente assenti che impediscono una corretta consultazione, anche alla stessa commissione. Sono totalmente assenti le carte del rischio idraulico, che vengono presentate, ma solo per la fase “ante operam”.

Per il TAV, un progetto che verrebbe a costare 90 milioni di euro al chilometro per una infrastruttura che servirà solo a chi la costruisce mentre i pendolari sono costretti a viaggiare su pochi treni, sporchi e sempre più costosi, nonostante tutte queste mancanze il progetto non viene bocciato e fatto rifare.

E visto che sulla linea esistente ci pososno transitare ancora più di 120 treni al giorno non capiamo l’ urgenza di questo nuovo progetto fatto male e con il conseguente rischio di ulteriore lievitazione dei costi e sottovalutazione dei danni che provocherà.

Chiediamo quindi a tutte le autorità competenti la bocciatura immediata di quanto depositato e la richiesta di un nuovo progetto che rispetti tutte le normative.

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