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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Rigaste Redentore

Festa privata sul ghiaccio al Teatro Romano, manifestazione di protesta

Si terrà venerdì 30 settembre a Ponte Pietra dalle 19.30 alle 22. Un presidio promosso dal comitato Opera Nostra: "Emblema della decadenza culturale della città"

Domani, 30 settembre, dalle 19.30 alle 22 è in programma a Ponte Pietra un presidio contro la festa privata autorizzata al Teatro Romano. L’iniziativa è promossa dal comitato Opera Nostra. "È necessario - fanno sapere dal comitato - porre l’accento sull’uso privato, o addiritura sulla privatizzazione dei monumenti storici veronesi. Dopo la vendita dei palazzi storici della città a Cariverona e il tentativo in atto di privatizzare la gestione dell’ex Arsenale asburgico e dell’Arena, la vicenda del Teatro Romano dimostra, ancora una volta, la scarsa considerazione del sindaco nei confronti dei siti monumentali più importanti della città". 

Nel caso della festa privata al Teatro Romano è stata anche concessa la costruzione di una pista di ghiaccio nell'area archeologica, con parere favorevole della soprintendenza. "Il problema è che il soprintendente dottor Magani non ci ispira particolare fiducia - scrivono ancora gli aderenti al comitato Opera Nostra - essendo accusato di truffa allo Stato e turbativa d’asta in qualità di dirigente della regione Abruzzo, nell’ambito del processo relativo alla ricostruzione dei monumenti lesionati dal terremoto dell’Aquila. Va peraltro ricordato che tutti gli uffici comunali competenti hanno scongiurato il sindaco di dare parere negativo alla richiesta dell’imprenditore. Non solo l’accesso al Teatro è possibile, in questi giorni, solamente su invito del privato, ma lo stesso Museo Archeologico è stato precluso al pubblico per tre giorni durante l’installazione della pista e lo sarà nuovamente durante lo smantellamento della stessa".

"Ci auguriamo - conclude la nota - che il sindaco abbia perlomeno avuto il buon senso di attivare i controlli preposti alla verifica di eventuali danneggiamenti. E non possiamo tacere neanche sul merito dell’iniziativa: utilizzare un sito archeologico a rischio per una forma pubblicitaria in occasione della fiera Marmomacc ci sembra l’emblema della decadenza culturale della nostra città".

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