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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Via Roma

Fondazione Arena. "Tagliare il ballo è come staccare la mano al David"

Manifestazione di protesta contro il taglio del corpo di ballo dell'ente lirico scaligero, organizzata in via Roma dal neonato comitato nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche

Hanno partecipato anche i comitati cittadini Fondazione Arena Bene Comune e Pro Fondazione Arena di Verona al presidio di protesta indetto per ieri pomeriggio, 20 novembre, dalle 17 alle 21 davanti alla sede di Fondazione Arena in via Roma a Verona. Ad organizzarli il neonato comitato nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche, che cerca di compattare il fronte dei lavoratori degli enti lirici italiani al centro di una riforma. 

I lavoratori e le lavoratrici di Fondazione Arena hanno voluto difendere i colleghi di quel corpo di ballo che rischia di essere tagliato dalla fondazione scaligera. Un momento di solidarietà a cui si sono unite delegazioni provenienti da altre fondazioni lirico sinfoniche, mentre azioni di sensibilizzazione del pubblico in favore dei ballerini e dei lavoratori dell’Arena di Verona sono state realizzate nei teatri che aderiscono al comitato nazionale. 

"Questa manifestazione si pone a difesa dell'integrità del teatro e della dignità di chi vi lavora, che sta attualmente pagando un alto prezzo in prima persona, per gli errori di altri, per consentire all’Arena di Verona di continuare a portare prestigio internazionale e alto guadagno ad una città che troppo spesso disconosce quanto la fonte di tutto ciò risieda nell’alta professionalità dei settori lavorativi della Fondazione - si legge nella nota diffusa dal comitato - La trattativa sindacale sul licenziamento del corpo di ballo è naufragata davanti all’applicazione del piano di risanamento da parte dell'appena insediato sovrintendente Giuliano Polo. Tutto passa ora in altre mani, mentre il destino dei 22 ballerini diventa sempre più incerto ed oscuro. L’avversione del presidente della Fondazione, il sindaco Tosi, rispetto al balletto classico e al corpo di ballo sono da tempo ben note, così come la sua volontà di eliminarlo, assieme a tutto ciò che per lui sembra non avere valore, come ad esempio l’attività di un teatro stabile con produzioni in grado di conferire tutto l’anno alla città una vivacità culturale in cui il pubblico possa godere dell'alta qualità dell'offerta. Per l'Arena di Verona, sacrificare il ballo è un'amputazione simile a staccare la mano al David di Michelangelo".

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