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Cronaca Sanguinetto / Via Roma

Prostituzione, stroncata banda cinese: 11 arresti

L'Arma blocca alcuni "centri massaggi" in 8 province del nord: 30 appartamenti nel mirino

Sono scattate ieri e nelle prime ore di questa mattina le manette per 6 persone impegnate nello sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione e violazione delle leggi sull’immigrazione clandestina. Un’operazione chiamata “Falco” e portata avanti fin dal dicembre del 2009, iniziata grazie alle segnalazioni di movimenti “sospetti” attorno un condominio di Sanguinetto, nel Basso Veronese. Mesi di indagini condotte dal comando stazione dei carabinieri di Legnago hanno quindi portato allo svelamento di un’organizzazione capillare che operava in 8 province, prevalentemente del nord Italia: oltre a Verona, Bergamo, Torino, Reggio Emilia, Milano, Vicenza, Padova e Treviso.

Tutto è iniziato con gli appostamenti e le osservazioni dei militari nei pressi del condominio, sede dell’appartamento in cui era stata allestito il centro d’appuntamenti. E’ quindi seguita subito l’identificazione del “gestore”, 36enne cittadino di origine cinese, che si occupava degli spostamenti delle ragazze e forniva loro cibo, medicinali e altri oggetti di prima necessità. A finire in manette è stato anche un uomo di 38anni, agente immobiliare che sfruttava la sua posizione nel mercato delle locazioni per reperire altre sedi destinate all’attività di prostituzione: solo nel Veronese, oltre a Sanguinetto, sono stati identificati 6 appartamenti, dislocati a Borgo Roma, nel centro città di Legnago e San Giovanni Lupatoto. Un vero e proprio mercato della prostituzione, quello scovato dai carabinieri, che hanno chiarito nel corso delle indagini, il “modus operandi”, con il quale l’organizzazione pubblicizzava la propria attività. Centri massaggi: questa è stata la copertura ideale per pubblicare annunci sui giornali e sulle bacheche elettroniche online, sia in lingua cinese, che italiana. Un quadro complessivo i carabinieri poi l’hanno raggiunto con l’individuazione della vera e propria organizzatrice del lavoro, Zhou Weiqin, soprannominata “Luna”, che gestiva ogni spostamento delle ragazze nei vari appartamenti dislocati nel nord Italia.

Nel corso delle varie irruzioni, i carabinieri hanno così portato all’individuazione di circa 40 ragazze cinesi, delle quali 3 arrestate tra Bassano del Grappa, Bergamo e Montalto e 28 individuate e deferite in stato di libertà per violazione delle norme di immigrazione clandestina. Tutte le ragazze venivano “addestrate” in via Cernaia, nel centro di Montalto Dora, nel Torinese, sotto la supervisione di Liu Wenping, di 42 anni, arrestata nella mattinata di ieri. In carcere sono finiti poi le due “prestanome” a cui erano intestati alcuni appartamenti: Du Li Li detta “Lina” di 40 anni, e Wang Ping, 45enne, rispettivamente tenutarie dei centri di Milano e Vicenza. Gli accertamenti hanno finora portato alla scoperta di 80mila euro, somma che “Luna” aveva già trasferito in patria, 4mila euro in contanti sequestrati tra i vari appartamenti. Alle tenutarie andava poi il 50-60 percento degli introiti ricavati dalle prostitute che, mediamente, riuscivano ad accumulare e a trasferire in Cina circa 4mila euro al mese. I carabinieri sono attualmente alla ricerca di altre 4 persone implicate colpite da custodia cautelare e di una donna italiana cui era affidato il compito di ricevere le telefonate e fissare gli appuntamenti.

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