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Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Proroga dello "stato di emergenza" fino a ottobre: ecco cosa cambia per i cittadini

Cosa comporta la proroga dello "stato di emergenza" fino al prossimo 15 ottobre?

«Si è concluso un Consiglio dei Ministri nel corso del quale abbiamo esaminato il tema dell’eventuale proroga dello stato di emergenza, valutando, nei dettagli, tutte le relative implicazioni. Ricordo che la dichiarazione dello stato di emergenza è prevista dal Codice di protezione civile (è una fonte quindi di rango primario e di carattere generale, peraltro la legittimità di queste previsioni normative è stata vagliata positivamente dalla Corte costituzionale) e costituisce il presupposto per l’attivazione di una serie di poteri e di facoltà, necessari per affrontare - con efficacia e tempestività - le situazioni emergenziali in atto». Così si è espresso il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso del suo intervento al Senato, durante il quale ha annunciato ufficialmente la decisione di prorogare fino al 15 ottobre 2020 lo "stato di emergenza", originariamente dichiarato lo scorso gennaio con una validità di sei mesi e in scadenza appunto domani, venerdì 31 luglio.

Lo stesso premier Giuseppe Conte ha quindi ricordato che «con la proroga dello "stato di emergenza" continueremo a mantenere in efficienza quel complesso di misure e iniziative organizzative, operative e funzionali che rendono il nostro Paese ben più sicuro, a beneficio dei cittadini italiani e dei turisti che volessero visitarlo». Conte, indossando i panni del giurista, ha poi chiarito che la proroga dello "stato di emergenza" è sì condizione necessaria ai fini di un nuovo Dpcm, ma non è sufficiente, poiché perché venga adottato un nuovo Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, è indispensabile che la dichiarazione dello "stato di emergenza" venga «affiancata da una fonte di rango primario abilitante», vale a dire un nuovo decreto-legge: «Dunque, - ha chiarito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte - per poter continuare a essere esercitato dopo il 31 luglio, quel potere richiederà comunque un ulteriore intervento normativo, ovvero un nuovo decreto-legge, che sarà sottoposto all’esame parlamentare per la sua conversione in legge».

Il presidente Conte nel suo intervento si è concentrato sugli aspetti tecnici che sono stati al centro del dibattito politico nelle ultime ore, ma nei fatti quel che la proroga dello "stato di emergenza" fino al prossimo 15 ottobre comporterà nella vita quotidiana di tutti noi è forse l'aspetto più interessante. Tale misura prevede in linea generale una maggiore rapidità d'intervento da parte del governo in caso se ne presenti la necessità sotto il profilo epidemiologico nella gestione dell'emergenza sanitaria, così come consente di dare continuità tanto all'azione del commissario straordinario Domenico Arcuri, così come in genere a quella della protezione civile.

Nello specifico, la proroga dello "stato di emergenza" consentirà nel momento in cui dovessero presentarsi sul territorio nazionale eventuali nuovi gravi focolai di istituire delle "zone rosse", vale a dire delle aree rigidamente confinate e senza possibilità di scambi o transito da e verso le zone limitrofe. In materia di ripartenza delle attività nelle scuole a settembre, il provvedimento dovrebbe consentire di procedere in tempi più celeri all'acquisto dei materiali ritenuti necessari per la tutela della salute pubblica: si parla naturalmente di gel per la disinfezione delle mani, di mascherine, di banchi ed eventualmente plexiglas dove siano indispensabili, il tutto attraverso percorsi agevolati in relazione alle procedure di appalto. 

Sempre con la proroga dello "stato di emergenza", inoltre, sarà possibile per il governo reperire, se necessario, ulteriori posti letto in strutture differenti rispetto a quelle ospedaliere, ad esempio in alberghi o caserme, naturalmente solo nella scongiurabile ipotesi di una violenta seconda ondata di diffusione del virus Sars-CoV-2. Altra possibilità garantita al governo dalla proroga dello "stato di emergenza" riguarda la possibilità di bloccare i voli da e verso quegli Stati che dovessero presentare situazioni particolarmente gravi sotto il profilo epidemiologico, o che comunque dovessero essere ritenuti a rischio, così come sarà possibile limitare ed impedire l'ingresso in Italia a cittadini provenienti da uno o più Paese specifici, sempre in virtù dei pericoli connessi alla pandemia.

Un ulteriore capitolo riguarda poi il cosiddetto "smart working", vale a dire il lavoro agile da casa e non in ufficio: fin che dura lo "stato di emergenza" sia i dipendenti pubblici, sia quelli privati potranno infatti proseguire l'attività lavorativa in modalità "smart working" di comune accordo con l'azienda. Secondo ciò che è previsto nel "Decreto Rilancio" il lavoro da casa per i dipendenti della pubblica amministrazione potrà, a vario titolo, proseguire fino al 31 dicembre. Altra diretta conseguenza sulla proroga la si avrà in merito alle pensioni, con i termini di pagamento che saranno di volta in volta anticipati: per il mese di agosto la finestra prevista per la riscossione anticipata è dal 27 al 31 luglio, nel tentativo di snellire e scaglionare maggiormente proprio l'afflusso negli uffici postali.

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