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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Saval / Via Marin Faliero

Ex casa colonica al Saval, l'annuncio: «Stop al degrado, parte il restauro per creare spazi condivisi»

«Un importante progetto di rigenerazione urbana e comunitaria, volto sia al recupero dello stabile ma anche al sostegno sociale per accrescere le relazioni fra i cittadini», spiega il sindaco

«È scattato il conto alla rovescia per i lavori di ristrutturazione dell’ex casa colonica al quartiere Saval». Lo annuncia una nota del Comune di Verona nella quale si spiega che «la Giunta ha approvato il progetto definitivo a cui seguirà a breve il bando per la realizzazione che, entro l’estate, darà il via al primo lotto con il recupero dell’edificio in via Marin Faliero». Si tratta di «uno stabile circondato da un’area verde di circa 2 mila metri quadrati, che sarà anch’essa interessata dalla riqualificazione».

Il complesso, di proprietà del Comune dal 1978, ricorda la nota di palazzo Barbieri, «era stato dato in concessione ad alcune famiglie e solo nel 2017 l’amministrazione è tornata in possesso delle chiavi». L'obiettivo è quello di fornire «spazi multifunzionali e flessibili per il quartiere, dove offrire anche servizi innovativi come una foresteria per il cicloturismo e un’officina per la riparazione dei mezzi». Non solo «biblioteca e parco giochi», ma anche «un infopoint di zona, un'area di comunità fruibile come bar e la presenza di professionisti per lo sviluppo di nuove attività associative e imprenditoriali».

L’obiettivo dell’amministrazione è «restituire centralità all’ex casa colonica concretizzando così il percorso partecipativo già avviato con cittadini, residenti, associazioni e portatori di interesse». Una finalità che, viene sottolineato dal Comune di Verona, è «in linea con la "mission" del progetto S.T.E.P.S., finanziato dall'Unione Europea, per fornire risposte alla sfida demografica in atto, agendo sul fenomeno della solitudine nella Terza Circoscrizione, la più popolosa di Verona».

Toffali Sboarina Zanotto ex casa colonica saval-2

Il progetto

Palazzo Barbieri spiega nella sua nota che, pur non essendo di pregio architettonico, l’edificio dell'ex casa colonica al quartiere Saval è comunque «vincolato dalla Soprintendenza come immobile significativo dell’edilizia rurale». La progettazione «ne ha quindi previsto la tutela estetica, mantenendo l’aspetto attuale della casa, che invece verrà completamente rifatta nelle parti strutturali interne e negli elementi di consolidamento, tetti e solai compresi».

Lotto 1

I lavori, con «inizio da questa estate», riguarderanno il «rinforzo e il consolidamento delle strutture perimetrali per la messa in sicurezza dell’edificio, la demolizione e il rifacimento dei solai e delle murature interne». Ancora, la «realizzazione di una nuova copertura e la ristrutturazione di tre spazi al piano terra che saranno i primi ad essere fruibili dalla comunità». L’intervento per il lotto 1 avrà «un costo complessivo di circa 1 milione 400 mila euro, coperto per circa la metà, 700 mila euro, con fondi Ue collegati al progetto S.T.E.P.S. e per la restante parte con risorse messe a disposizione dal Comune».

Lotto 2

Riguarderà invece la «rifunzionalizzazione del secondo e terzo piano dell’edificio, dove potrà trovare spazio, tra le idee prospette, anche una foresteria in risposta all’aumento del cicloturismo, che oggi può contare sulla nuova pista ciclopedonale Saval – San Zeno, recentemente completata e inserita nella più ampia rete di collegamenti ciclabili presenti in città». Per questa seconda parte dei lavori sarà necessario «un altro milione di euro, che sarà interamente a carico del Comune».

Resta invece «fuori dai finanziamenti già approvati la riqualificazione della vasta aerea verde che circonda l’immobile, per la quale si procederà proseguendo il percorso partecipativo già avviato e coinvolgendo i cittadini anche nella gestione concreta del parco con progetti di condivisione del bene comune». Le fasi dell’intervento di recupero sono state illustrate questa mattina dal sindaco Federico Sboarina insieme all’assessore ai Lavori pubblici Luca Zanotto e ai Fondi UE Francesca Toffali. Presente l’architetto Antonella Milani di Arteco srl, che ha curato il progetto di recupero.

Sboarina: «Sarà un punto di aggregazione multifunzionale»

«Un intervento richiesto da tempo dai residenti della zona – sottolinea il sindaco Sboarina –, che finalmente potranno vedere recuperato ed utilizzabile uno luogo che per anni hanno visto chiuso al centro del quartiere Saval. È per me una grande soddisfazione annunciare oggi l’inizio dei lavori, che con l’estate porteranno all'avvio della prima fase di intervento. Con la riqualifica della casa del Saval, infatti, si concretizza un importante progetto di rigenerazione urbana e comunitaria, volto sia al recupero dello stabile ma anche al sostegno sociale per accrescere le relazioni fra i cittadini, trasformando lo stabile in un punto di aggregazione multifunzionale».

«Un risultato frutto di un ampio lavoro di squadra, che ha portato alla concretizzazione di un progetto di recupero atteso da decenni nel quartiere del Saval – ha detto Zanotto –. Con l’estate prenderanno avvio i lavori per il consolidamento dello stabile, che ci permetteranno di concentrarci, come previsto in questo primo lotto d’intervento, sulla realizzazione degli spazi al pianoterra. Saranno infatti questi i primi ad essere fruibili, che verranno messi subito a disposizione del quartiere. Nella seconda fase dei lavori l’idea è quella di sfruttare, con una foresteria e un’officina dedicate, lo sviluppo del cicloturismo e la vicinanza della Casa con la pista ciclabile Adige-Sole».

«Tagliamo oggi idealmente il nastro dell’intervento alla casa del Saval – evidenzia l’assessore Toffali –, prima parte di un più ampio programma di intervento collegato al progetto S.T.E.P.S., finanziato dall'Unione Europea, per fornire risposte alla sfida demografica in atto, agendo sul fenomeno della solitudine nella Terza Circoscrizione, la più popolosa di Verona. Il costo per la realizzazione del lotto 1, circa 1 milione 400 mila euro, è stato infatti finanziato per 700 mila euro grazie ai fondi europei, e per la restante parte con risorse messe a disposizione dal Comune. L’area rientra nei parametri del bando e soprattutto rispecchia il proposito principale del piano S.T.E,P.S., che è quello di accrescere l’aggregazione, soprattutto per i giovani e gli anziani».

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