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Cronaca Stazione / Piazzale 25 Aprile

Centinaia di profughi in stazione Porta Nuova: impossibile controllarli tutti

La stazione di Porta Nuova è uno svincolo essenziale per raggiungere il Nord Europa. Inevitabile dunque che centinaia di migranti si affollino lungo i binari dello scalo veronese, a fronte peraltro di un numero limitato di poliziotti che dovrebbero controllarne le generalità

Non si ferma l'ondata migratoria proveniente dall'Africa, in particolare Eritrea, Siria e Nigeria. La stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova costituisce uno snodo centrale per chiunque voglia dirigersi verso il Nord dell'Europa. Ecco allora che l'affluenza dei migranti anche sui binari della stazione scaligera si va facendo sempre più numerosa: sono a centinaia le famiglie, uomini, donne e bambini che in fuga dalla guerra e dalla disperazione, desiderano salire su uno dei tanti treni che li riesca a condurre verso gli Stati europei settentrionali, in particolare la Germania.

Gli unici pezzi di carta che si trovano ad avere in mano queste persone, spesso sono soltanto i biglietti del treno: nessun documento che li possa identificare. Ma la legge vorrebbe che fossero tutti quanti fermati e controllati, per lasciar passare soltanto chi di loro è in possesso di validi documenti d'identità. Eppure la contraddizione interna a questa norma, emerge nel momento stesso in cui la si prova ad applicare: non solo dopo un viaggio lunghissimo e che avrebbe potuto condurre queste persone alla morte, la richiesta di esibire un documento può quasi sembrare surreale, ma gli stessi soggetti preposti a tale tipo di controllo sono in numero talmente limitato rispetto a quelli da controllare, che di fatto la situazione non può che sfuggire di mano.

Ad evidenziare il problema, così come riferito dall'Arena, è lo stesso Gaetano Cantile, vicesegretario veronese della Silp-Cgil: "Noi siamo troppo pochi, per fronteggiare gruppi di centinaia di persone. Non riusciamo a controllare tutte quelle persone. E la loro disperazione a volte diventa violenta: venerdì una poliziotta è stata schiacciata fra la folla e il treno ed è finita all'ospedale". La volontà generale dei profughi, a differenza di come spesso si raccontano le cose, non è affatto quella di venire in Italia e restarvi, bensì piuttosto quella di passarvi attraverso, per raggiungere altre destinazioni. Le complesse regole burocratiche derivanti dagli accordi di Dublino, impongono dei controlli che spesso arrivano a creare situazioni davvero incredibili, con famiglie spezzate in due o più tronconi, tenute separate in Stati europei differenti. Il nodo politico è chiaro: l'insufficiente cooperazione a livello europeo nella gestione di un'emergenza umanitaria che non accenna a placarsi, a fronte soprattutto di norme che più che giuste o sbagliate, paiono molto semplicemente inadeguate alla realtà.

In merito lo stesso sindaco di Verona Flavio Tosi, ha ribadito la sua ide da diverso tempo portata avanti con convinzione: è necessario fornire un permesso umanitario temporaneo ai profughi e lasciarli passare, agevolando la loro libera circolazione in Europa.

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