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Cronaca Avesa / Piazza Avesa

Profughi a Costagrande, preoccupati gli abitanti di Avesa: "Ci vogliono più controlli"

Una decina di persone, in rappresentanza dei residenti della piccola frazione, si è data appuntamento sabato mattina davanti ai cancelli della tenuta che ospita circa 300 migranti

Si sono posizionati sabato mattina davanti al cancello della tenuta Costagrande per protestare, chiedendo maggiori controlli sia da parte delle forze dell'ordine, sia da parte dei sanitari. Non erano in molti, circa una decina di persone che rappresentavano le famiglie di Avesa, preoccupate dalla situazione dei circa 300 migranti ospitati nella struttura. Ai giornalisti de L'Arena hanno detti che "questo è solo l'inizio della lotta che condurremo per sentirci sicuri. Abbiamo paura. Costagrande sta diventando una polveriera che rischia di esplodere". Ma se loro stessi ammettono di non essere ancora stati protagonisti di vicende spiacevoli con gli immigrati, le voci di chi invece sostiene di esserlo stato si rincorrono, probabilmente anche a causa dell'insistenza con cui chiedono passaggi per raggiungere il centro della frazione. L'asticella della tensione quindi sembra alzarsi sempre più e uno dei residenti confida al reporter de L'Arena: "Ho il porto d'armi. Se là dentro perdessero il controllo della situazione, e la mia famiglia fosse in pericolo, non esiterei a difendermi da solo". 
Stando a quanto riporta il giornale scaligero, a preoccupare maggiormente i residenti è la concentrazione di persone e le loro condizioni. Attualmente infatti sarebbero ospitate circa 300 persone ma il numero è destinato a salire fino a 400, vista la mancanza di altre sistemazioni. A Costagrande infatti, per riuscire ad ospitare tutti i migranti, è stata allestita una sorta di tendopoli con i bagni chimici a causa della mancanza di alternative. Inoltre i disordini di giovedì sera, con la colluttazione nata per la proiezione di un film, non hanno di certo contribuito a rassenerare gli animi. Oltre a questo gli abitanti si lamentano sulle colonne de L'Arena che "la proprietà della tenuta non ci fa entrare e vedere in quali condizioni siano veramente i profughi. Che nel frattempo continuano ad aumentare. E girano voci di casi di scabbia. 
In tutto questo, il continuo viavai di persone prosegue, con migranti che arrivano in pulmino dentro la proprietà e altri che gironzolano per la zona. "Oltre a piazzarsi in mezzo alla strada e a battere sul cofano delle macchine in transito per ottenere passaggi, - proseguono poi i residenti sul giornale veronese - ora i profughi hanno pure iniziato a mettere sassi sulla strada per costringere gli automobilisti a rallentare". E ancora: "Mi fanno paura perché sembrano allo sbando. Qui in collina il cellulare non prende. E se avessi bisogno di aiuto?", mentre qualcun altro aggiunge che "l'andirivieni continuo dei profughi su questa strada tortuosa è pericoloso per loro e per gli automobilisti". 
Infine gli abitanti ci tengono a precisare sulle pagine de L'Arena: "Non siamo razzisti. Non siamo qui a dire che se ne debbano andare. Ma vogliamo congrua sorveglianza per un raggruppamento così numeroso". 

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