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Cronaca Castel d'Azzano / Piazza Violini Nogarola

Profughi a Castel d'Azzano, rinviata la requisizione dell'hotel Cristallo

Per la Lega Nord la decisione della prefettura va nella giusta direzione, ma non è abbastanza. "Il decreto va ritirato". La notizia è arrivata proprio durante la manifestazione di protesta

Per gli organizzatori erano più di 1000 i partecipanti ieri sera, 24 ottobre, al corteo di protesta di Castel d'Azzano. La manifestazione è stata organizzata dal gruppo Verona ai veronesi per contestare la decisione di requisire l'hotel Cristallo per poter ospitare un numero imprecisato di profughi. Per la questura i manifestanti erano molti di meno, circa la metà, ma al di là dei numeri la partecipazione c'è stata e la requisizione dell'hotel è stata rinviata.

A comunicarlo, sempre ieri sera, la deputata veronese del PD Alessia Rotta, che nei giorni precedenti aveva criticato il sindaco di Castel d'Azzano Panuccio e il presidente della Provincia Pastorello. "La prefettura di Verona ha deciso di rinviare il provvedimento di requisizione dell'hotel Cristallo al prossimo 18 novembre - ha scritto Alessia Rotta - Il rinvio è una buona notizia, una decisione giusta per permettere di trovare progetti alternativi che producano un impatto minimo sulla comunità, nel numero di chi si accoglie e nella qualità dei progetti. In questi giorni ci siamo attivati a Roma e in Prefettura proprio perché si giungesse ad una soluzione condivisa del problema. Nel frattempo, grazie alla sospensiva ottenuta, ci si augura che il sindaco Panuccio trovi il tempo e la volontà per presentare un progetto Sprar, in modo che sul territorio non si superi il numero massimo di 36 profughi".

Esulta per la decisione della prefettura e difende il sindaco Panuccio, il senatore della Lega Nord Paolo Tosato: "Sicuramente una buona notizia ma non basta. La protesta dei cittadini è servita ma non ci accontentiamo. Il decreto di requisizione di una proprietà privata va ritirato. Rappresenta una procedura gravissima e inaccettabile. Come non è accettabile che autorevoli esponenti del Partito Democratico continuino ad addossare la colpa di quanto sta avvenendo ai sindaci. Loro sono vittime, come lo sono i cittadini, della folle politica dell'invasione pianificata e finanziata dal governo Renzi".

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