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Cronaca

Prima l'aggressione e poi l'omicidio della suocera, le accuse rivolte a Enrico Zenatti

Il 55enne veronese è sotto processo a Mantova per la morte di Anna Turina. Ascoltate in aula le testimonianze del medico legale e dei figli della vittima

Il medico legale e i due figli della vittima hanno deposto ieri, 17 ottobre, nel processo per l'omicidio di Anna Turina, la donna di 73 anni uccisa nel dicembre del 2021 a Malavicina, una frazione del comune mantovano di Roverbella. Di quel delitto è ritenuto responsabile il 55enne veronese Enrico Zenatti, genero della vittima che dal momento dell'arresto non è mai uscito dal carcere di Mantova. Non è ancora del tutto chiaro il movente, ma per l'accusa Zenatti avrebbe prima aggredito la suocera e successivamente l'avrebbe uccisa tagliandole la gola.
Il processo si tiene nella Corte d'Assise di Mantova, la prossima udienza sarà a novembre e la sentenza per Zenatti potrebbe arrivare il prossimo anno.

Le deposizioni di medico legale e dei figli di Anna Turina sono state riportate su L'Arena da Giampaolo Chavan. Il medico che ha compiuto l'autopsia ha illustrato alcune foto del corpo della vittima per dimostrare che l'anziana era stata colpita da un'arma da taglio. Un'analisi che avrebbe permesso di escludere quella che era stata la prima ipotesi sulla morte di Anna Turina. Inizialmente, infatti, si era pensato che la 73enne fosse morta per una caduta dalle scale.
Secondo il pubblico ministero, invece, la donna è stata uccisa dal genero e le ferite da arma da taglio sarebbero state procurate da Enrico Zenatti durante una prima aggressione. Con quei colpi, il 55enne veronese avrebbe pensato di averla uccisa, ma l'anziana aveva solo perso conoscenza. La vittima, infatti, si è poi ripresa e con una telefonata ha chiesto aiuto alla figlia.
E ieri, nella loro deposizione, la figlia e il figlio di Anna Turina hanno raccontato ciò che ricordano del giorno della morte della madre. La figlia, in particolare, ha riferito che la vittima le disse che il padre voleva ucciderla. Parole senza senso perché il padre della figlia era morto anni prima. Parole che quindi potrebbero essere giustificate dallo stato confusionale della vittima. Oppure, Anna Turina avrebbe voluto dire che era Zenatti a volerla uccidere. La vittima avrebbe potuto scambiare la figlia con la nipote e quindi avrebbe detto che il padre voleva uccidere intendendo non il padre di sua figlia ma il padre di sua nipote, appunto Enrico Zenatti.
Il 55enne veronese è stato avvisato da sua moglie, la figlia di Anna Turina, che la 73enne l'aveva chiamata dicendole di stare male. Zenatti è quindi tornato nell'abitazione della vittima trovandola insieme ai figli. In quel momento, secondo le versioni dei due testimoni, l'imputato avrebbe preso in mano la situazione. Zenatti avrebbe usato delle scuse per far uscire la donna e il cognato. In quel modo, il presunto assassino si sarebbe trovato di nuovo da solo con la vittima e avrebbe così compiuto il delitto tagliando la gola della 73enne.

Un delitto di cui ancora non è emerso chiaramente il motivo, che però potrebbe essere legato al passato di Enrico Zenatti. Nel Veronese, l'uomo era stato accusato dell'omicidio di due prostitute. Episodio che aveva messo in crisi i rapporti del 55enne con la moglie e con la suocera. Nel 2008, però, Zenatti è stato giudicato innocente e col passare degli anni sembrava che la famiglia si fosse messa quella storia alle spalle. È possibile però che la suocera covasse ancora dei dissapori e che il genero l'abbia aggredita per questo.

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