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'Ndrangheta, processo di Brescia. Il veronese Moreno Nicolis assolto

In totale gli imputati erano 16. Sei sono stati assolti, tra cui Nicolis, e dieci sono stati condannati con pene che superano i 100 anni di carcere

Estorsioni, minacce, detenzione abusiva di armi e l'aggravante peggiore, quella di associazione a delinquere di stampo mafioso. Erano queste le accuse mosse a vario titolo ai 16 imputati del processo terminato a Brescia e partito in seguito ad un'inchiesta dell'antimafia del 2015.

Toccato dalle indagini e imputato nel processo anche il veronese Moreno Nicolis, della ditta Nico.Fer, azienda interdetta dai bandi pubblici proprio per possibili infiltrazioni mafiose. Nicolis è arrivato in fondo al processo, insieme agli altri 15 accusati, e ne esce assolto perché il fatto non sussiste. Il suo nome figura tra i sei assolti, mentre sono dieci le condanne, come riporta Ansa, con pene che complessivamente arrivano a 109 anni e 6 mesi di reclusione. La pena maggiore è stata inflitta al boss della 'ndrangheta Nicolino Grande Aracri, capo dell'omonima cosca, che dovrà scontare 28 anni di carcere.

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