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Agec, il M5S: "Scellerato meccanismo delle nomine per simpatia"

I grillini veronesi si scagliano contro la gestione delle candidature: "Era tutto previsto: noi gli unici in Consiglio comunale a votare contro". Il consigliere Valdegamberi: "Poca trasparenza da Tosi sulle municipalizzate"

Il sindaco di Verona Flavio Tosi decida se vuole davvero che venga fatta chiarezza all'Agec. Le sue scelte, infatti, non paiono certo essere legate a quell'irrefrenabile aspirazione a rendere trasparente la gestione delle aziende municipalizzate scaligere che Tosi sbandiera a parole". Lo scrive il consigliere regionale Stefano Valdegamberi. Mentre i due contendenti stanno a guardare (Comune con il sindaco Flavio Tosi in testa e il presidente Michele Croce), una sequela di commenti e reazioni si sta sviluppando sul caso Agec. Ieri il Tar ha deciso che la revoca di Croce alla presidenza, del novembre scorso, era illegittima. Il Tribunale amministrativo aveva deciso che non erano state compiute irregolarità circa le spese che lo stesso Croce aveva messo in conto all'azienda di edilizia comunale. Sul suo blog, l'avvocato veronese aveva annunciato vittoria, commentando "Giustizia è fatta". Dopo poche ore, però, tre membri su cinque del Cda Agec avevano presentato le dimissioni facendo crollare per la seconda volta la presidenza di Croce.

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"GESTIONE OSCURA DELLE MUNICIPALIZZATE" - A commentare nelle scorse ore è stato Valdegamberi: "Non vorrei che questi giochini fossero dovuti alla paura di lasciar lavorare un presidente, Michele Croce, che aveva dato l'impressione di voler verificare che tutto fosse davvero a posto. Tutto ciò mi pare comunque la dica lunga sulla reale volontà di rendere trasparente l'operato delle aziende di Tosi. D'altronde già quando io ero consigliere comunale avevo presentato richieste di documenti ad Agec, Agsm, Amia e Fondazione Arena a cui non ho mai avuto risposta. Evidentemente questo è l'atteggiamento che impera nelle municipalizzate veronesi, ed il dramma è che lì c'è gente pagata per amministrare per conto dei cittadini servizi importanti”. 

IL M5S - A stretto giro di posta era arrivata anche la reazione del Movimento 5 Stelle che dieci giorni dopo la revoca aveva intervistato Croce. "La profezia si avvera - spiega una nota del Movimento dei grillini veronesei -. Nulla di magico, anzi, come sempre, in questa città é facile prevedere gli eventi soprattutto se riguardanti la pubblica amministrazione. Oggi delle presunte spese pazze di Croce resta solo la memoria, mentre è accertata l'illegittimità nella procedura di estromissione". Continua Gianni Benciolini, del M5S scaligero: "La modifica al regolamento Cda di Agec subito dopo lo scandalo è stata immediatamente contestata dal Movimento in Consiglio con la votazione contraria (l'unica, nemmeno il Pd ha votato contro). In quell'intervento si preannunciava quanto accaduto oggi ovvero lo scioglimento del cda proprio grazie al cambio di regolamento "contra personam. Attualmente Agec, avrebbe bisogno di qualcuno che tiene il timone in mezzo alla bufera, invece si trova alla deriva senza presidente per lo scellerato meccanismo delle nomine per simpatia".

LA VIDEO-INTERVISTA DI BENCIOLINI (M5S) A MICHELE CROCE

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