Arrestato Pawan Ruia, capo dell'azienda indiana che aveva rilevato Ofv

La notizia del suo arresto si poteva leggere sui giornali indiani due mesi fa, ma non è subito trapelata in Italia, nonostante Pawan Ruia abbia interessi anche nel nostro paese e in particolare a Verona.

Pawan Ruia è infatti l'industriale indiano che la scorsa estate, dopo un incontro con un ministro Carlo Calenda inizialmente titubante, ha trovato un accordo per rilevare le Officine Ferroviarie Veronesi (Ofv), salvandole dal fallimento.

In realtà già dall'autunno successivo all'acquisto sono emersi i primi problemi segnalati dai sindacati. Poche delle promesse scritte nere su bianco sul piano industriale presentato da Ruia sono state mantenute. Promesse di assunzioni e commesse. E questo ha fatto preoccupare i rappresentanti dei lavoratori che con l'arrivo dei nuovi proprietari indiani speravano in un rilancio dell'azienda.

"Officine Ferroviarie Veronesi stenta a ripartire - ha detto Emanuela Mascalzoni, segretario Fiom Cgil Verona - Noi la notizia l'abbiamo appresa solo pochi giorni fa e ci siamo subito attivati per chiedere un incontro con chi amministra l'azienda e abbiamo anche avvertito il Ministero. Vogliamo capire gli sviluppi di questa vicenda".

La notizia dell'arresto è di dicembre e in questi due mesi non era stata comunicata ai lavoratori. La si può ancora leggere sui siti internet dei quotidiani indiani come il Times of India o il The Indian Express. Diversi i capi d'accusa a carico dell'industriale indiano, riguardanti la sottrazione di materiale di proprietà delle ferrovie indiane e gli incendi sospetti all'interno della Jessop, azienda controllata da Ruia.

Una notizia, quella dell'arresto, di cui i vertici dell'Ofv erano stati messi al corrente, ma non i lavoratori, che l'hanno appresa solo a distanza di tempo. E le preoccupazioni per il loro futuro adesso aumentano.