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Cronaca

Poste, ancora disagi e proteste

Anche la polizia Postale versa in condizioni preoccupanti

Poste, continuano le proteste provocate dalla decisione dell'azienda di riorganizzare in città il servizio di consegna. A riscontrare disagi soprattutto anziani e lavoratori con i minuti contati. Si, perché la direzione regionale ha deciso di abilitare solo undici uffici postali cittadini alla consegna delle raccomandate semplici o con ricevuta di ritorno. E non sempre gli uffici sono vicini a casa.

Tutto questo è nato dagli errori che si registravano nello smistamento delle raccomandate, che finivano negli uffici sbagliati. Di qui la decisione di ridurre a undici gli sportelli abilitati alla consegna delle raccomandate. Meno sportelli, meno errori l'equazione fatta. Ma non si è presa in considerazione la pazienza dei cittadini. Per andare incontro alle esigenze dei cittadini, la direzione delle Poste conta di modificare l'orario di consegna delle raccomandate, che al momento avviene per lo più dalle 10 in poi. «Faremo in modo», assicurano da Venezia, «che le raccomandate siano disponibili già all'apertura, così da diluire le eventuali code nell'arco dell'orario di apertura».

Purtroppo i disagi delle Poste non si concludono qui. “A livello tecnologico siamo messi davvero male -fa sapere il responsabile sindacale della polizia postale Davis Rodegher- Grazie alle poste abbiamo ottenuto sei mesi fa dei nuovi pc che sono andati in sostituzione di apparecchiature obsolete, ma resta ancora in sospeso la sostituzione del vecchio server, e sono anni che ne facciamo richiesta. Sono in ritardo anche i pagamenti delle indennità che stiamo attendendo da ormai due anni. Siamo ridotti ai minimi termini, tanto che siamo stati costretti a chiedere in prestito dalla Procura i software di analisi forensi, dato che non li abbiamo in dotazione”.

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