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Cronaca

Porta Vescovo, un coro trasversale: Resti chiusa

Il Pd si affida al prefetto. Lella cerca firme. Iniziative bipartisan perch non venga aperta

La Giunta comunale ha deliberato lo scorso 13 maggio la riapertura al traffico di Porta Vescovo per bus e taxi in via sperimentale di un mese. La decisione ha raccolto critiche trasversali, a partire dai consiglieri del Pd di prima, sesta e settima Circoscrizione che intendono rivolgersi al prefetto. “Chiediamo che il prefetto richiami l’amministrazione ad una più attenta gestione del patrimonio storico della città - ha detto il consigliere di prima Circoscrizione Franco Dusi - e che valuti se l’impiego di 1,4 milioni di euro per il restauro venga vanificato da quest’utilizzo che causerebbe solo danni”. Erano stati deliberati, inoltre, 370mila euro per il completamento della porta per l’utilizzo del suo interno. “Molte associazioni ci hanno già chiesto l’utilizzo di questi spazi”, dice il consigliere di Sesta Yared Ghebremariam Tesfaù. “Aprendo quella porta per i bus e i taxi sicuramente si viene a creare anche un traffico abusivo - è la paura di Giorgio Furlani di Sesta -. Il nostro timore è che, dopo essere stata contrabbandata dal Comune come sperimentazione, il prefetto accetti l’apertura della porta”. “Le Circoscrizioni hanno tutte, tranne la prima che lo farà il 26 maggio, votato già contro la riapertura della porta anche col voto della maggioranza: vogliamo che resti chiusa” conclude Riccardo Delfanti della Settima. Anche Antonio Lella, consigliere comunale del Pdl, ha intenzione di lottare perchè resti chiusa: “Utilizzerò i gazebi della campagna elettorale per le Provinciali per raccogliere le firme. L’amministrazione non può aprire porta Vescovo al traffico. Tanto vale, allora, che apra pure tutte le altre porte, così facciamo prima a rovinare i monumenti della città”.
 

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