I vigili del fuoco veronesi chiedono fatti concreti: "Altrimenti sarà protesta"
Il movimento dei pompieri "Verona Sicura" tornerà a riunirsi e vorrebbe anche organizzare a novembre un dibattito pubblico
Giovedì 26 ottobre alle 9 nella sede centrale, il movimento dei vigili del fuoco veronesi "Verona Sicura" tornerà a riunirsi per decidere la linea da assumere perché dopo gli annunci i vigili vogliono vedere i fatti, "altrimenti sarà protesta vera", scrive il portavoce Luca Cipriani.
L'unico fatto concreto finora riscontrato da "Verona Sicura" è il decreto che ha aumentato di 28 unità l'organico dei vigili del fuoco di Verona.
Ma i pompieri veronesi si ritrovano nelle stesse condizioni in cui si trovavano un anno fa, con le sedi ancora da aprire e con la sede centrale ormai fatiscente e bisognosa di lavori urgenti non più rinviabili - aggiunge Cipriani - I cittadini pagano le tasse ed hanno diritto a ricevere in cambio un servizio puntuale e professionale 24 ore su 24. Il Parlamento deve fare uno sforzo per garantire massicce assunzioni di colleghi giovani perché l'età media è troppo alta. Devono essere assunti gli idonei in graduatoria. Nel frattempo, si stanno discutendo le questioni contrattuali. Dopo anni di tagli, un investimento. Sufficiente? Sicuramente no. I vigili ancora una volta non vedranno riconosciuto il loro ruolo. E ancora peggio è la questione pensionistica.
Per queste e altre ragioni, i vigili del fuoco veronesi chiedono la vicinanza dei cittadini. L'intenzione è quella di organizzare a novembre un dibattito pubblico.