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Abusivismo nel trasporto merci, decine di multe dalla Stradale di Verona

Il comandante Girolamo Lacquaniti: «Siamo e resteremo al fianco degli autotrasportatori onesti». Sanzioni per decine di migliaia di euro nei confronti di chi trasporta "conto terzi" senza autorizzazioni

Siamo e resteremo al fianco degli autotrasportatori onesti.

Il messaggio lo ha voluto mandare oggi, 22 novembre, il comandante della Polizia Stradale di Verona Girolamo Lacquaniti durante una conferenza stampa convocata per manifestare la crescente attenzione dei suoi agenti sul fenomeno dell'abusivismo nei trasporti. Può sembrare una tematica che interessa solo gli addetti ai lavori, ma in realtà gli illeciti amministrativi recentemente scoperti dagli uomini della Stradale provocano sia un danno erariale, quindi a discapito di tutta la collettività, sia un cono d'ombra in cui anche la criminalità organizzata potrebbe trarre un profitto. E per questo che il messaggio del comandante Lacquaniti è rivolto non solo agli autotrasportatori onesti, ma anche a chi sceglie la via dell'illegalità per risparmiare, magari non rendendosi conto che il risparmio ottenuto è infinitamente più piccolo rispetto al danno provocato ai cittadini e al mercato.

Gli ultimi episodi scoperti dalla Polizia Stradale riguardano una cava presente a Pescantina. Il materiale preso da questa cava viene caricato sui camion e trasportato nelle ditte di lavorazione. Un imprenditore può prendere con il proprio camion del materiale dalla cava e portarlo nella propria ditta. Quello che non si può fare è il trasporto verso altre ditte. Per trasportare del materiale in altre aziende è necessario affidarsi ad autotrasportatori "conto terzi", i quali sono iscritti ad un albo e devono sottostare a controlli rigidi oltre a fornire garanzie anche economiche. L'abusivismo si concretizza quando un autotrasportatore svolge il lavoro dei "conto terzi" senza però esserlo, sfuggendo così ad una serie di obblighi sulla tracciabilità della merce trasportata.
Il tipo di abusivismo è simile a quello che avviene nel trasporto di persone. Un cittadino può utilizzare la propria auto per i propri giri, ma non può svolgere il lavoro dei taxisti o dei noleggio con conducente. Allo stesso modo, un lavoratore può trasportare del materiale per conto proprio nella propria azienda, ma non può farlo per trasportare lo stesso materiale in altre aziende.

I casi della cava di Pescantina sono solo la punta di un iceberg, perché oltre al trasporto del materiale della cava, gli agenti hanno scoperto il trasporto di tanti altri materiali, in altre occasioni. Questo tipo di attività danneggia direttamente i "conto terzi" che svolgono la propria attività seguendo norme e procedure, ma si vedono scavalcati da trasportatori che a volte hanno solo formalmente una propria attività, un'azienda fantasma che serve loro solo come copertura per poter far figurare che il trasporto non viene fatto "conto terzi".

Le sanzioni sono pesanti. Chi compie materialmente il trasporto abusivo deve pagare una multa di ottomila euro, mentre chi commissiona il trasporto è sanzionato con un ammenda di quattromila euro. E di multe di questo tipo ne sono state fatte a decine dalla Polizia Stradale di Verona, che ha messo tra le sue priorità proprio il contrasto all'abusivismo. I reati di questo genere, infatti, sembrano in crescita e questo aumento potrebbe essere messo in relazione anche con le interdittive antimafia del prefetto di Verona Salvatore Mulas. La criminalità organizzata potrebbe nascondere il movimento di materiale illecito, come rifiuti o altro, facendosi scudo del trasporto per "conto proprio", che non offre la stessa tracciabilità del "conto terzi" e quindi è più utile a chi vuole trasportare qualcosa senza farlo sapere.

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