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Cronaca

Polizia "a secco" di soldi L'Ugl: il Governo ci umilia

Da due anni mancano le indennit agli agenti scaligeri in servizio stradale, ferroviario e postale

Senza mezzi, senza benzina, senza apparecchi tecnologici. Ora anche senza soldi. Un periodo che definire “nero” per la polizia di Stato di Verona suona eufemistico. Perché ciò che profilano Angelo Calvario e Massimiliano Colognato, rispettivamente segretario regionale e provinciale dell’Ugl, va persino oltre. E per questo si è dovuto ricorrere al Prefetto di Verona, Perla Stancari in persona che, a detta di Colognato "è caduta dalle nuvole": "Quando ieri mattina abbiamo posto la questione e abbiamo spiegato al Prefetto il circolo vizioso con cui i soldi dovrebbero giungere, la Stancari è rimasta allibita perchè non risuciva a credere che i soldi fossero bloccati dal Tesoro".

Spiega Calvario: “La situazione è tragica a dir poco. Già alcune settimane fa avevamo sollevato le questioni della mancanza di autovetture per il reparto Mobile, apparecchiature tecnologiche all’avanguardia per la Scientifica e mezzi informatici per la polizia postale. Ad allarmarci è ora l’ingiustificato ritardo del pagamento delle indennità per le specialità dei servizi ferroviari, postali e stradali. Da circa un anno e mezzo ad ogni agente di scorta mancano 4mila euro, somme derivanti dalle singole liquidazioni di ogni servizio reso a bordo di treni e sul territorio”.

Soldi per la cosiddetta “scorta”, quindi. Ogni singolo servizio, ad esempio quello sui binari, come precisa lo stesso Calvario “varia tra i 50 e i 150 euro a seconda della tratta, lunga o corta che sia”. E a quanto pare è la burocrazia e la macchinosità delle pratiche nei ministeri romani a bloccare tutta la procedura, che, anche in questo caso, definire “complicata” è eufemistico. Ogni ente di competenza, come Trenitalia, deve versare un aliquota al ministero dell’Economia che verrà trattenuta per poi essere “girata” al ministero dell’Interno e pagare le spettanze per ogni singolo agente. Dal Viminale deve giungere poi la richiesta al Tesoro. Ed è qui che si inceppa il meccanismo. Poiché nelle ipotesi di Calvario “il Dicastero temporeggia e congela i fondi che destina come ‘tappabuchi’ altre emergenze economiche. Ma qui i poliziotti sono senza soldi da un anno e mezzo. Che fine ha fatto il Governo amico delle Forze dell’Ordine?”.

Domanda quantomeno lecita se si pensa anche al fatto che si la Polizia attende da due anni il rinnovo del contratto nazionale, scaduto da due anni. Conclude il segretario Colognato: “Protesteremo ancora una volta e accumuleremo tutti i vari problemi che da tempo affrontiamo quotidianamente: non ultimo ci è giunta la notizia che all’intero Corpo è stato congelato il premio produttività. Attenderemo 10 giorni e poi cominceremo a distribuire volantini e a negare alcuni servizi che finora abbiamo compiuto da volontari”.

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