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Cronaca Stazione / Piazzale XXV Aprile

La polizia ferroviaria ha arrestato in stazione a Verona un ragazzo di 22 anni trovato con della droga

A carico del giovane risulterebbero già «numerosi precedenti specifici in materia di sostanze stupefacenti»

La questura di Verona riferisce in una nota dell'arresto di un cittadino italiano di 22 anni, residente in Sardegna, da parte della polizia ferroviaria, poiché sarebbe stato «trovato in possesso di circa 80 grammi di hashish». Il giovane, in base a quanto si apprende, sarebbe stato fermato da una pattuglia della polfer per un controllo e, spiega sempre la nota della questura, dalla verifica effettuata in banca dati l’uomo, oltre ad avere «numerosi precedenti specifici in materia di sostanze stupefacenti», sarebbe risultato anche «destinatario della misura di prevenzione dell’avviso orale emesso dal questore di Milano».

03.02.2023 - Polfer - Arresto droga

La questura riferisce dunque che proprio la presenza ingiustificata del ventiduenne in stazione, il quale sarebbe infatti stato privo di biglietto, ha così indotto i poliziotti ad approfondire gli accertamenti. Di fronte al «nervosismo crescente del giovane», gli agenti avrebbero quindi deciso di procedere ad una perquisizione che sarebbe risultata positiva. Ben nascosti negli slip che indossava, gli agenti avrebbero infatti scoperto «tre involucri confezionati di sostanza stupefacente, risultata poi essere di tipo cannabinoide». Il tutto è stato «sottoposto a sequestro», mentre la ricostruzione dei recenti spostamenti del ragazzo, chiarisce sempre la nota della questura, avrebbe infine permesso agli agenti di ipotizzare che il giovane sarebbe «giunto nella città scaligera per acquistare consistenti quantitativi da rivendere al dettaglio nella "piazza" milanese dove dimora da qualche anno».

Secondo quanto riportato dalla questura scaligera, il ragazzo, una volta «arrestato in flagranza per il reato di traffico di stupefacenti», è stato poi condotto in udienza davanti al giudice, il quale dopo aver convalidato la misura lo ha «condannato a 6 mesi di reclusione, oltre al pagamento di una multa di 1.000 euro con la sospensione condizionale della pena». La stessa nota della questura di Verona precisa che «per il principio della presunzione di innocenza, la responsabilità penale dell’arrestato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile».

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