
Copertura e restauro: "Quanto serve all’Arena e quanto ai concerti pop?"
"Quanta parte dell'intervento serve a proteggere il monumento dalle infiltrazioni d’acqua - si chiedono i congilieri Ugoli e La Paglia - e quanta serve invece a migliorare le performance dell’anfiteatro per i concerti pop?"
Il monumento principale della città, l'Arena di Verona, continua ad essere al centro della polemica, dopo che il bando per la sua copertura è stato aggiudicato, non senza diverse contestazioni, i contrasti vertono ora soprattutto sull'urgenza o meno dei lavori di restauro dell'anfiteatro romano.
In particolare, alla versione del Sindaco scaligero, secondo il quale le intemperie rappresenterebbero un vero e proprio problema da affrontare per preservare il monumento, c'è chi ha risposto che in fondo l'Arena ha attraversato indenne terremoti, inondazioni, guerre e bombardamenti durante i suoi circa duemila anni di storia.
Di qui anche il sospetto, avanzato da i consiglieri comunali del Partito Democratico Luigi Ugoli ed Elisa La Paglia, che le operazioni di restauro e lo stesso progetto di copertura dell'anfiteatro abbiano le loro più profonde ragioni nella necessità per il Comune di fare cassa, grazie appunto a un numero maggiore di spettacoli da realizzarsi anche durante serate caratterizzate da eventuali condizioni metereologiche avverse.
"Dobbiamo purtroppo rilevare - spiegano Ugoli e La Paglia - che, così come per l’avveniristico cappello di cui si sta molto discutendo, anche per quanto riguarda i lavori di restauro dell’anfiteatro Arena le finalità dell’intervento non sono state presentate in modo chiaro e cristallino. Ormai è assodato che la sigillatura dei gradoni e gli interventi di recupero sul monumento rappresentano solo una parte di un investimento che insiste molto sul potenziamento e sull’affidabilità degli impianti. Allora vorremmo una parola chiara: quanta parte dell'intervento serve a proteggere il monumento dalle infiltrazioni d’acqua e quanta serve invece a migliorare le performance dell’anfiteatro per i concerti pop?"
"Siccome stiamo parlando di un generoso contributo della Fondazione Cariverona - proseguono i due consiglieri Pd - la trasparenza dovrebbe essere sopra tutto. L’iter intrapreso dal Comune è invece risultato lungo e tortuoso, con frequenti cambi dei responsabili e soprattutto non ha dato possibilità di discutere di alcune interessanti innovazioni tecnologiche che potrebbero migliorare la fruibilità del monumento già in uso in tutti i moderni musei. Questo è forse l’aspetto che lascia più perplessi: mentre i nostri avi dibattevano in consiglio comunale di quali malte fossero più indicate per l’Arena, di questo intervento abbiamo avuto soltanto qualche fugace apparizione in commissione".