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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca San Michele / Via Montelungo

Piscina Belvedere, concessione revocata. Confronto tra gestore e Comune

Il titolare della società sportiva ha denunciato condizioni impossibili per pagare il canone comunale. Replica l'assessore Bozza: "Le condizioni economiche erano note fin dal principio"

Quella sulla Piscina Belvedere non è una vicenda chiusa. Dopo i disservizi denunciati e la revoca della concessione alla società sportiva Sergio De Gregorio, dall'opposizione si è alzata una voce per chiedere di verificare se, oltre a delle mancanze gestionali, siano presenti anche problemi strutturali.

La società sportiva però non è rimasta in silenzio. Il titolare Alfredo Caspoli ha accettato la decisione del Comune, ma ha voluto precisare di non essere stato in grado di pagare il canone comunale perché oggettivamente impossibile. La dimensione della struttura non permette di ospitare tante persone. Poche persone e tariffe comunali significano entrate economiche ridotte e se oltre al canone ci si mettono anche le utenze il risultato è un enorme squilibrio per i costi di gestione. A queste condizioni, secondo Caspoli, non solo la Sergio De Gregorio, ma nessuna società sportiva è in grado di reggere.

Alle parole di Caspoli hanno però fatto seguito quelle dell'assessore allo sport Alberto Bozza, che ha spiegato così la situazione: "Il Comune non c'entra con il canone che la società sta pagando, o meglio non sta pagando da più di un anno. La piscina infatti venne messa in gara nel 2011, con un bando che prevedeva una base d'asta di 65 mila euro: la gara pubblica fu aggiudicata alla società Sport Management, che la vinse con un'offerta di 143 mila euro. Successivamente, nel 2014, Sport Management cedette il ramo d'azienda alla Sergio De Gregorio, che lo rilevò con regolare atto notarile, ovviamente alle stesse condizioni del bando di gara già precedentemente aggiudicato. La società Sergio De Gregorio, quindi, era perfettamente a conoscenza, quando subentrò a Sport Management, sia dello stato dell'impianto, avendolo visionato, sia delle condizioni economiche in cui si sarebbe trovata ad operare, visto che l'atto notarile fra le due società conteneva, in allegato, i bilanci della gestione precedente, con costi, ricavi, entrate, uscite. Va infine precisato che il Comune già dal febbraio di quest'anno aveva accettato la proposta del signor Caspoli di rientrare dal debito accumulato con un piano di dilazione. Peccato che nessuna delle rate pattuite sia mai stata pagata, cosa che ha indotto gli uffici comunali ad interrompere il beneficio della dilazione".

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