Non è ancora cessato l'allarme e la paura per i roghi appiccati dal misterioso piromane che imperversa nel Colognese dal 2010. L'ultimo caso, che ha fatto correre i pompieri, risale al mezzogiorno di martedì scorso. Sarebbe il terzo nel giro di due settimane. Stavolta è toccato all'argine del canale Guà, costeggiato dalla Provinciale 7, in via della Serenissima. Per domare le fiamme è servito il lavoro di un'ora dei vigili del fuoco di Legnago, della Protezione civile locale e dell'ausilio della polizia municipale per tenere a bada il traffico durante tutto il tempo dei lavori. Una volta spento il rogo tutto è tornato alla normalità e sono iniziate le nuove indagini. Anche stavolta non ci sarebbero testimoni, nonostante un operaio della Provincia stesse sistemando l'argine proprio in quella zona. Non si sarebbe accorto di nulla.

E ancora non si sa ancora cosa lo spinga ad incendiare gli argini delle strade, fossati e dossi naturali. Fatto sta che il bilancio, in tre anni di denunce, è di sessanta roghi appiccati. Non c'è da starsene tranquilli, soprattutto se si pensa al fatto che si sta avvicinando ai centri abitati. E le manie del piromane, ribattezzato "Attila" dall'Arena, anche in periodi caldi come questi, potrebbero seriamente mettere in pericolo intere famiglie. I primi allarmi erano infatti scattati nelle campagne di Cologna, nelle località di Spessa o Sant'Andrea, ma ora si sta portando sempre di più in luoghi non del tutto disabitati. Il 25 giugno era entrato in azione sul ponte di Baldaria. Poco distante, poi, erano stati chiamati ad intervenire i pompieri anche il primo luglio.