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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Montecchia di Crosara

Pietro Maso: «I miei genitori mi mancano, ma spiritualmente li sento vicini»

Maso si è raccontato nel programma di Rai 1 "Cronache Criminali" in quella che ha dichiarato essere la sua ultima intervista

Sente la mancanza dei suoi genitori. Quei genitori che lui stesso uccise il 17 aprile 1991 con l'aiuto di tre complici a Montecchia di Crosara. Un delitto compiuto da un 19enne, Pietro Maso. Ma oggi, Pietro Maso, di anni ne ha 50 e sente di essere diventato un uomo diverso. Di essere rinato dopo aver scontato la sua condanna. Dal 2013, infatti, Maso è tornato ad essere un uomo libero. Un uomo che non vuole essere ricordato per il suo passato, ma che svolge l'attività di giardiniere e che aiuta i carcerati a reinserirsi nella società.

La storia di Pietro Maso è stata nuovamente raccontata in televisione. Lunedì scorso, 14 novembre, alle 23.40 su Rai 1 è andato in onda il programma Cronache Criminali, condotto da Giancarlo De Cataldo. La puntata è stata interamente dedicata a Pietro Maso, il quale si è raccontato nel documentario scritto da Flavia Triggiani e Marina Loi.
Maso ha dichiarato di non voler più concedere altre interviste ed ha ripercorso la sua vita partendo dalla gioventù. Un periodo vissuto senza ideali e con il mito del celebre attore Don Johnson. Bello, ricco e di successo. Pietro Maso voleva essere così. Ma aveva bisogno di soldi e per ottenerli tramite l'eredità ha ucciso i suoi genitori. Ed è ripensando a loro che Maso, in questa sua ultima intervista, ha dichiarato: «Mi sarebbe piaciuto prendere le mani di mio papà o di mia mamma e dire "Ti voglio bene". Però non ci sono mai riuscito. Di questo, oggi ne soffro. Mi manca la possibilità di dire ai miei genitori che ho bisogno di loro. Perché la vita è difficile e anche io ho bisogno di conforto. I miei genitori umanamente mi mancano, ma spiritualmente li sento vicini».

Anche con queste parole, il Maso 50enne di oggi si è mostrato diverso dal giovane che uccise i suoi genitori e che affrontò il processo a suo carico con spavalderia. E Maso ha spiegato che la sua rinascita è iniziata proprio in carcere con l'aiuto della fede. Maso si sente dunque trasformato e per questo ha chiesto «di essere dimenticato e di avere quel poco spazio che mi permette di dedicarmi a tempo pieno, tramite la onlus La Pietra Scartata, all'inserimento lavorativo e sociale dei detenuti».

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