Picchiata con furia da anni, denunciato il convivente

Ogni scusa era buona per picchiarla selvaggiamente. E se non c'erano pretesti la violenza scattava lo stesso. Questo l'inferno che ha vissuto una trentanovenne veronese per anni, prima di trovare la forza di denunciare tutto alla polizia. Nel primo pomeriggio di ieri gli agenti della Squadra mobile hanno consegnato un'ordinanza di divieto di avvicinamento alla donna a L.C.E., cittadino cubano di quarant'anni residente in zona Golosine.

Una convivenza durata dal 2006 fino allo scorso febbraio. Quella tra l'aggressore e la sua compagna. Fino a quando la donna ha deciso di uscire dal suo guscio fatto di violenza. Solo dopo alcuni incontri con personale specializzato della polizia e dopo il suo collocamento in una struttura protetta la vittima ha deciso di sporgere denuncia contro il suo ex convivente. Anche per proteggere le tre figlie piccole, costrette, loro malgrado, ad assistere spesso ai maltrattamenti subiti dalla madre. 

Le aggressioni erano frequenti e ripetute. L'uomo, non controllando la sua rabbia, faceva a pezzi tutti i soprammobili della casa concentrando poi la sua furia sulla donna, procurandole spesso ecchimosi e ferite. Il clima di prostrazione e soggezione era tale da rendere intollerabile una convivenza. In un'occasione la malcapitata è stata scaraventata a terra ripetutamente, facendola sbattere con violenza contro i mobili della casa. Causandole contusioni guaribili in ventun giorni.

In questi anni l'uomo ha picchiato la donna anche durante i periodi di gravidanza. Non esisteva un motivazione chiara. Non ce n'era bisogno. L'aggressore umiliava e malmenava la sua compagna accusandola di prestare poca attenzione verso la sua persona, oppure, come in un caso specifico, per un incidente procurato con la sua macchina. Come spesso succede agli amici venivano nascoste le ragioni delle ferite, raccontando che erano dovute a banali incidenti domestici.