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Cronaca

Picchia la moglie e la sequestra in un B&B con la figlia: i carabinieri mettono fine all'incubo

La donna è riuscita ad approfittare di un momento di distrazione del marito per lanciare un messaggio d'aiuto ad un'amica, la quale si è immediatamente rivolta ai militari: avrebbe avuto fine così una storia di due anni di violenze fisiche e verbali

Il marito, nonché padre della bambina, giovedì scorso le avrebbe sequestrate all’interno della camera di un Bed and Breakfast di Verona, ma la vicenda alla fine si è conclusa nel migliore dei modi per la donna e la figlia di 8 anni. Sono stati momenti di paura e grande tensione quelli vissuti dalle due vittime, fino a quando la madre non è riuscita ad inviare un messaggio con una disperata richiesta di aiuto ad un'amica, informandola di quanto stava accadendo, ovvero che l'uomo l'aveva picchiata e rinchiusa, dal giorno prima, in una camera di una struttura ricettiva insieme alla piccola.

La vittima, secondo quanto riferisce l'Arma, avrebbe approfittato di un momento di distrazione del marito per impossessarsi del suo telefonino ed avvisare l'amica, la quale a sua volta si è precipitata alla stazione dei carabinieri di Pescantina per dare l'allarme. Tempestivo è stato poi l’intervento degli operatori della sezione radiomobile di Verona che, una volta individuato il B&B, sono riusciti ad intercettare l’uomo alla reception e a liberare poi madre e figlia, che si trovavano ancora chiuse a chiave nella camera. 

Non sarebbe stato però il primo brutto episodio cui la piccola avrebbe assistito. Una volta giunti in caserma infatti, la 43enne avrebbe dato sfogo ad un drammatico racconto di due anni di violenze fisiche, minacce e maltrattamenti da parte del marito, che ad inizio anno l'avrebbero addirittura spinta a trasferirsi insieme alla figlia in un'altra casa, all'insaputa dell'uomo. La donna sarebbe poi stata costretta con la forza, e dietro minaccia, a tornare sui suoi passi, ma da qualche giorno era riuscita nuovamente a trovare insieme alla bambina un’altra sistemazione lontana dal marito, ospite di alcuni amici, fino a quando questi non sarebbe riuscito a raggiungerla con l'inganno: dopo essere stata aggredita e minacciata di morte, l'avrebbe costretta a consegnargli il cellulare e a seguirlo in quella camera d’albergo che sarebbe poi diventata una prigione di paura e terrore.

L'uomo è stato così arrestato dai carabinieri con le accuse di sequestro di persona aggravato e maltrattamenti in famiglia, oltre ad essere stato denunciato per violenza privata e per le lesioni aggravate provocate alla donna. Condotto a Montorio e convalidato il provvedimento, per lui è stata disposta la misura cautelare in carcere.

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