rotate-mobile
Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Centro storico / Piazza Bra

Momento di preghiera e di solidarietà in ricordo di Khadija Bencheikh

È in programma in piazza Bra dalle 15 alle 17. È molto probabile che il convivente, fortemente indiziato per l'omicidio della donna, abbia avuto come movente la gelosia o la paura di essere lasciato

Potrebbe essere stata la gelosia oppure la paura di essere lasciato a spingere Agim Ajdinaj, 51 anni, ad uccidere Khadija Bencheikh, la 46enne il cui corpo è stato trovato a pezzi in un campo di Gardoni, una località di Valeggio sul Mincio. Suo complice in questo macabro delitto sarebbe stato il nipote 27enne Lisand Ruzhdija. L'accusa di omicidio e distruzione di cadavere penderebbe solo sulla testa del 51enne, mentre il nipote si sarebbe solo occupato dell'occultamento del corpo del vittima. Entrambi sono stati fermati dai carabinieri perché gravemente indiziati e il fermo è stato motivato dal rischio che i due potessero fuggire oppure inquinare le prove.

È servita quasi una settimana ai carabinieri veronesi per scoprire i due presunti colpevoli dell'ultimo omicidio avvenuto nel 2017 in provincia di Verona. Il ritrovamento del corpo smembrato della donna è avvenuto il 30 dicembre scorso. Fortunatamente per gli investigatori il corpo è stato trovato non molti giorni dopo dall'omicidio e tutte le parti del corpo sono state rinvenute. È stato dunque possibile ricomporre integralmente il cadavere di Khadija Bencheikh e scoprire in poco tempo la sua identità e la causa del suo decesso. La 46enne aveva un matrimonio alle spalle e subito di è cercato di rintracciare l'ex marito ma di lui non si è trovata traccia. La donna però conviveva anche con un uomo, Agim Ajdinaj, più volte interrogato dagli investigatori che hanno sentito in pochi giorni i conoscenti e i parenti della donna per scovare chi potesse averla uccisa. E alla fine pare che sia stato proprio il convivente, l'uomo che nei giorni successivi al delitto l'aveva definita il suo angelo custode perché si prendeva cura di lui, visto che l'uomo è malato.

Intanto oggi, 7 gennaio, dalle 15 alle 17 in piazza Bra sotto la statua di Vittorio Emanuele II si svolgerà una manifestazione di solidarietà per Khadija Bencheikh organizzata dall'associazione Saadia che si costituirà parte civile al processo. Durante il sit-in si pregherà per l'anima della 46enne uccisa e saranno accesi dei lumini anche per mandare un messaggio simbolico contro i femminicidi e la violenza di genere. Alle donne viene chiesto di indossare un foulard bianco per l'anima di Khadija Bencheikh.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Momento di preghiera e di solidarietà in ricordo di Khadija Bencheikh

VeronaSera è in caricamento