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Cronaca Legnago / Via Carlo Gianella

Pfas, cominciate le analisi. M5S: "Si riconosca lo stato di emergenza"

È partito il piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a Pfas, che nel veronese riguarda circa 50 mila residenti o domiciliati nei 13 comuni inquinati

È scattato come da programma ieri, 2 maggio, all'ospedale di Legnago il piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a Pfas, che nel veronese coinvolge i residenti e i domiciliati di 13 comuni, per un totale di quasi 50 mila persone. Sono dunque iniziati i prelievi di sangue e urina degli uomini e delle donne che hanno ricevuto una lettera di convocazione. Giorno dopo giorno continueranno le analisi che con tutta probabilità dureranno un paio d'anni.

Si tratta di un'iniziativa disposta dalla Regione Veneto, contro cui però continuano gli attacchi da parte degli esponenti del Movimento 5 Stelle. La deputata veneta Silvia Benedetti ha chiesto che venga dichiarato lo stato di emergenza per i territori veneti inquinati da Pfas. "Crediamo che lo stato di stallo in cui sono stati lasciati questi territori sia inaccettabile - ha detto Benedetti - Così come è inaccettabile che ancora chi amministra non abbia il coraggio d'intraprendere misure radicali contro questo tipo d'inquinanti. Con il riconoscimento dello stato di emergenza verrebbero sbloccati fondi in base alle disponibilità, utili alla funzionalità dei servizi per l'approvvigionamento idrico e per iniziare opere di messa in sicurezza rispetto alla minaccia ancora presente delle Pfas. Va immediatamente imposto il limite zero allo sversamento in ambiente di Pfas".

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