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Cronaca Cologna Veneta / Strada Provinciale 7

Pfas nelle acque del collettore Arica. "Stessi limiti delle acque potabili"

L'assessore regionale Bottacin interviene ancora su un tema che ha scaldato gli animi dei sindaci veronesi dei territori interessati dal collettore che scarica nel fiume Fratta-Gorzone di Cologna Veneta

Un tubo. Un collettore del Consorzio Arica (Aziende Riunite Collettore Acque), che raccoglie le acque dei depuratori vicentini e le scarica nel fiume Fratta-Gorzone di Cologna Veneta. Acqua giudicata scura e maleodorante dai sindaci veronesi di Roveredo di Guà, Veronella, Zimella, Pressana e Bevilacqua, che con una lettera inviata a tutte le autorità competenti hanno voluto denunciare la situazione.

E continuano le denunce anche del M5S e di alcuni sindaci dei territori interessati sulla presenza di Pfas nelle acque scaricate dal Consorzio Arica. La situazione però è già stata spiegata dall'assessore regionale all'ambiente Gianpaolo Bottacin che ribadisce: "La Regione si è attenuta a quanto previsto dall'Iss in accordo con il ministero dell'ambiente, imponendo da subito per gli scarichi industriali gli stessi limiti di Pfas delle acque potabili. Il nostro decreto prevede un cronoprogramma per il rientro nei limiti fissati. Chi dichiara che la Regione dovrebbe disattendere alla sentenza del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche o, peggio, che la Regione, essendosi adeguata alla sentenza, farebbe gli interessi di chi svolge attività produttive pericolose se ne assume totalmente la responsabilità. Risulta infatti evidente che una tale insinuazione sottenderebbe un interesse privato da parte dei giudici. E su questo mi dissocio totalmente".

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